Cronaca

Quattro mura: ragazzi, rap-trap dal
laboratorio di Arché e Pastorius...

Creatività, musica e socialità si prendono per mano sul territorio del mantovano dando vita a un prisma di esperienze all’insegna della soddisfazione. Accade così con la pubblicazione dell’album dal titolo Quattro mura con protagoniste le canzoni dei ragazzi, di età compresa tra i 17 e i 24 anni, che hanno partecipato al laboratorio rap-trap concretizzato dalla cooperativa sociale Arché in sinergia con l’associazione J. Pastorius, entrambe di Castel Goffredo. Il progetto è aperto a tutti i 12 comuni dell’asolano, i giovani coinvolti provengono dai comuni di Castel Goffredo, Asola e Acquanegra.

Un vero e proprio risultato emblematico che tramlla musica urban, ed è ascoltabile anche su Spotify. Frutto di un entusiasmante lavoro di gruppo, “Quattro mura” contiene ben dieci canzoni inedite e i cui testi, incisivi e coinvolgenti, sono stati scritti e cantati dagli 8 giovani artisti, di cui 7 autori e un’autrice, che si presentano con i seguenti nomi d’arte: Reno, JJ, GND, Vane, Roz OG, Nino7k, Ronni Cartier, Shak.

Il nome “Quattro mura” si riferisce principalmente al luogo in cui abbiamo creato, lo studio d’incisione, ma ci sono anche altri significati che derivano dalle nostre diverse esperienze di vita”, raccontano gli artisti. “L’ispirazione deriva dalla vita quotidiana, da ciò che vediamo e leggiamo, da chi frequentiamo, anche dalla strada: avere un progetto artistico ci ha aiutato moltissimo a mettere nero su bianco sfoghi, pensieri ed emozioni”, evidenziano. Il sogno di essere distribuiti da una casa discografica così prestigiosa come Vibra Records sembrava un orizzonte irraggiungibile e invece talento e impegno l’hanno fatto succedere.

Rispetto alla dimensione creativa di gruppo spiegano schiettamente: “Abbiamo stili rap differenti, non sempre è semplice metterci d’accordo su alcune decisioni ma portare avanti un progetto insieme ci ha permesso di trovare punti d’incontro e questa è una bella sfida”.

Ispirazione scaturita dalla vita stessa ed emozioni messe a fuoco nelle canzoni grazie al connubio di passione e talento dei ragazzi e al contributo prezioso di varie figure professionali che hanno permesso di raggiungere questo prezioso traguardo. Il percorso intreccia condivisione e creatività, elementi che contrassegnano da tempo le iniziative di Arché e Pastorius.

A coordinare l’importante lavoro educativo dei laboratori è l’equipe di progetto, formata dalla coordinatrice Jessica Vanni insieme agli educatori Francesca Vizzari e Francesco Tomi, il quale sottolinea: “La parte educativa di questo percorso è finalizzata a sviluppare le capacità relazionali nei ragazzi che hanno così imparato a condividere un obiettivo comune e anche a raggiungere un risultato dedicando tempo e impegno insieme”. E aggiunge: “Il nostro intento era quello di creare un gruppo che si possa definire tale, trovando punti in comune nelle differenze e facendo capire che la diversità è un elemento di forza”. Un lavoro meticoloso, quello sviluppato da Arché, e che ha coinvolto giovani percorsi di vita caratterizzati anche da difficoltà e che provengono da un periodo complesso come quello della pandemia. “Raggiungere un risultato del genere è stato emozionante, lavorare con fonici professionisti era un sogno che si è concretizzato – commenta con entusiasmo Francesco Tomi – La speranza è di portare questo progetto a più ragazzi possibili”.

A curare la parte artistica, attraverso la sinergia con l’associazione Pastorius, ci hanno pensato Adriana Iè, cantautrice, coreografa, ballerina, e Marco Cipriani, coreografo e autore. Riguardo all’esperienza concretizzata, raccontano: “L’album è venuto da sé ed è maturato in un anno circa di lavoro caratterizzato da più fasi. Siamo partiti tirando fuori l’identità artistica dei ragazzi e facendo capire loro che l’unicità resta una chiave fondamentale. Poi è scaturita la fase vera e propria di scrittura, approfondendo le varie tecniche per risultare efficaci con poche parole”.

Non sono poi mancati vari aspetti coinvolgenti come la scelta del beat e la direzione da prendere, le sessioni in studio, i video e infine la volontà di stampare il disco fisico. “È un risultato incredibile – commentano Adriana Iè e Marco Cipriani – I ragazzi hanno dato il cento per cento togliendo ogni barriera protettiva, raccontando la loro vita con le sue diverse sfumature fatte di dubbi e difficoltà ma anche di speranza e di gioia”.

“Come associazione siamo orgogliosi di aver proposto i nostri insegnanti Adriana Iè e Marco Cipriani che hanno lavorato in maniera superlativa alla formazione e alla crescita musicale di questo fantastico gruppo sino alla realizzazione dell’album “Quattro mura”” commenta Mario Chiesa, presidente di Pastorius.

I rapper di “Quattro mura” si esibiranno dal vivo in occasione di eventi che si terranno a Castel Goffredo nelle date del 28 e 29 giugno e del 7 luglio.

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