"Rialzi? Minimi e dettati da Arera"
"Rialzi? Minimi e dettati da Arera"
I sogni son desideri cantava una bella e sorridente Cenerentola tra le lenzuola poco prima di riappropriarsi del giorno e dei suoi ritmi. Con tutti i suoi amici – topolini ed uccellini – in estasi. Erano gli anni 50 ma quella musica ancora scalda il cuore. Cenerentola si spazzolava i capelli biondi mentre cantava. Non può questa esser la fortuna dell’Orlando Ferroni, ma poco male. Per lui i sogni sono desideri? Certo, ma sono pure qualcosa di più. Sono qualche volta input dai quali partire, progetti da p0rogrammare e realizzare.
Lo ha mostrato nel lavoro, dove il suo contributo è sempre più apprezzato, ed è un contributo importante nello spingere la ricerca verso confini tutt’altro che esplorati sino in fondo. Lo intende mostrare in politica ove nulla nasce per caso, dove i suoi sogni sono progetti inseriti in un programma. Dove, al di là del sogno delle fiabe, c’è sicuramente molta determinazione. I sogni… C’è la piscina olimpionica, da realizzare insieme alle società sportive, intercettando fondi europei dove può – a suo dire – vantare agganci tutt’altro che secondari. C’è tutta la parte di gratificazione ai canottieri “… che sono gli sportivi che per la città hanno dato di più, in termini di onore e di medaglie e che non sono mai stati gratificati abbastanza per questo…”. E poi c’è la sicurezza, c’è il fiume, c’è il ponte. Già, il ponte. Sa bene che non è compito prettamente suo ma… “Un sindaco non può disinteressarsene, deve prendere in mano la questione e cercare di risolverla perché oramai siamo agli sgoccioli, se non oltre il tempo di vita consentito alla vecchia struttura, e non possiamo davvero permetterci un’altra chiusura”.
Di tutto questo, l’Orlando innamorato delle proprie potenzialità e delle proprie amicizie, va parlando. E lo fa con estrema convinzione, estremo coraggio. Invero anche un po’ di faccia tosta ma pure quella in politica ci dicono serva. La prima pacca, manco a dirlo, é verso le sorelle ingrate. Quella parte di Centro Destra che non gli ha mai riconosciuto un gran ché. Anche lui, l’Orlando, in tutto questo ha qualche responsabilità, non è uno da estenuante trattativa, non è uomo di partito vero e proprio, non è dirottabile in uno schema. Ci starebbe scomodo. E’ e resta un battitore libero, e i battitori liberi in politica non sono ben graditi. Il declino di Casalmaggiore ha radici profonde, ed ha una mancata inversione di tendenza negli ultimi due mandati, quelli del leghista Filippo Bongiovanni…
“Casalmaggiore – spiega – si trova oggi ad affrontare sfide molto importanti per affrontare con dignità ed efficienza il suo futuro. Nel corso degli ultimi anni, ha sperimentato un declino su tutti i fronti, perdendo anno dopo anno il suo ruolo di città guida di un territorio compreso fra tre province Cremona, Mantova e Parma e due regioni Lombardia ed Emilia-Romagna.
Questo declino è stato particolarmente accentuato durante gli ultimi due mandati amministrativi, quando il problema della chiusura del ponte sul Po ha messo in ginocchio imprese locali e lavoratori pendolari che quotidianamente dovevano recarsi nel territorio parmense. Il nostro ospedale Oglio Po ha subito continue e gravi “mutilazioni” sia di personale che di reparti di cui il punto nascita rappresenta l’evento più grave.
La viabilità ormai insostenibile di Casalmaggiore non è stata minimamente migliorata e soprattutto non si è voluto impegnarsi in modo efficace e costruttivo nella realizzazione di una tangenziale elemento fondamentale per alleviare il traffico interno cittadino, inoltre la sicurezza del territorio negli ultimi anni è notevolmente peggiorata spaccio, furti, risse e incidenti stradali sono all’ordine del giorno, la mancanza di azioni efficaci da parte dell’attuale amministrazione e l’assenza di una visione lungimirante ha lasciato Casalmaggiore in una in una situazione precaria, rischiando di trasformare la nostra città in un borgo insignificante. A questo punto non dobbiamo perderci d’animo ma guardare avanti con coraggio e determinazione”.
Le priorità di azione per il prossimo mandato riguardano essenzialmente i punti sotto citati.
Si dice pronto Orlando Ferroni a realizzare quanto dice. Si dice pronto anche a mettere in moto tutte le amicizie possibili per arrivare ai finanziamenti, quelli giusti, perché “… realizzare un progetto non é quasi mai questione di soldi, quelli li si trova, ma di volontà. I soldi ci sono, i canali di finanziamento dei progetti di certo non mancano, basta saperli intercettare“. Governare la città? L’Orlando da Casalmaggiore, col suo prorompente ottimismo si dice pronto. I sogni son desideri. Quelli di Orlando sono già oltre: scarpone di cristallo, pronto nel caso ad essere indossato…
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Na.Co.