Cronaca

Imbal Carton e il drone
salvavita: primo test a giugno

Il giorno X va ancora fissato, ma sarà quasi certamente a giugno: l’esperimento, o meglio il primo test di lancio, si terrà a Montisola, sul lago d’Iseo, raggiungendo proprio Iseo via drone. In terra bresciana, dunque, ma con la firma anche piadenese della Imbal Carton, il colosso del cartone ondulato che da anni porta avanti la sperimentazione per la creazione di un drone che sia abbastanza potente e preciso da consegnare sacche ematiche e pure organi. Insomma, un drone salvavita.

Del progetto, curato dall’ingegner Matteo Saponi e che rappresenta una branca importante del settore ricerca e sviluppo di Imbal Carton, ha parlato Michele Lancellotti, ad dell’azienda, durante l’ultima presentazione del bilancio. Il test di Montisola sarà utile e spettacolare assieme: nello stesso momento, dall’isoletta che sorge al centro del lago d’Iseo, partiranno una imbarcazione e un drone. Entrambe caricheranno e trasporteranno una sacca di sangue, prelevato dall’ambulatorio di Montisola e che dovrà essere portato all’ospedale di Iseo, mediante accordo con ASST Franciacorta, per le analisi di laboratorio.

Il drone dovrebbe impiegare tre minuti circa, l’imbarcazione venti minuti per solcare le acque del lago, più un altro quarto d’ora circa per arrivare dal luogo di sbarco all’ospedale. Ma la sfida non è tanto si tempi, non solo: l’intenzione infatti, una volta arrivati al laboratorio di Iseo, è di fare analizzare le due sacche trasportate, una via acqua e una via aria, per controllare che le caratteristiche organolettiche del sangue non siano state alterate. Se per il trasporto via acqua, collaudato da tempo, la risposta è ovvia, l’attenzione è tutta rivolta alla sacca che sarà trasportata, con appositi contenitori, via drone. Qualora la risposta dovesse essere positiva, ossia se il sangue trasportato via aria non avrà subito alterazioni, ecco che il test sarà superato.

Si tratta, inutile dirlo, di un passo avanti importantissimo anche per il settore sanitario. La scelta è ricaduta su Montisola perché il drone solcherà principalmente uno specchio d’acqua e non abitazioni, dato che in quest’ultimo caso servirebbero abilitazioni specifiche e permessi. Trattandosi soltanto, per ora, di un test, si è scelto di non scontrarsi con la burocrazia, provando ad accelerare i tempi.

Giovanni Gardani 

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