Politica

Caso Rsa, lo strappo tra Cavatorta
e Lega passa da un'interrogazione

La Lega interroga Nicola Cavatorta, sindaco di Viadana: lo strappo era abbastanza evidente, sul tema della Casa di Riposo Grassi di Viadana e ora entra ufficialmente in consiglio comunale con la discussione di una interrogazione urgente.

“L’articolo 8 dello Statuto prevede tra i requisiti essenziali dei componenti una certificata esperienza nella amministrazione e/o gestione di Azienda Pubblica e/o privata di almeno tre anni. Tralasciando per il momento che tre dei cinque componenti del Cda debbano essere indicati dalla maggioranza, che è composta da 10 consiglieri più il sindaco, mentre almeno quattro dei consiglieri di maggioranza (Bottesini, Gardani, Panizzi, Piccinini) non vedono soddisfatte le loro proposte, pertanto ai meri fini numerici non c’è maggioranza nelle inopportune nomine dal punto di vista della rappresentanza politica, la lettura dei curricula dei nominati porta a considerazioni di natura legale. Si ravvisa la necessità di effettuare una più approfondita disamina con ponderazione e valutazione dei requisiti lavorativi dei nominati, perché si ritiene non soddisfino in tutto o in parte la certificata esperienza nella amministrazione e/o gestione di aziende pubbliche e/o private come statuito dal citato art. 8”.

“Ciò potrebbe comportare, oltre al possibile vizio di legittimità, illiceità degli atti volitivi deliberati, con rischio che tale situazione d’incertezza possa compromettere l’interesse pubblico e rischio altresì di ricorsi e impugnazioni e conseguenti possibili danni all’ente. Per i principi di correttezza e buona fede si ritiene necessario che il Sindaco eserciti il diritto di ripensamento in autotutela revocando il decreto di nomina stante il fatto che la scadenza del Cda attuale non è ancora maturata. Si ritiene altresì necessario ottenere un parere legale da avvocato esperto di materia amministrativa, che il Sindaco poi provvederà a distribuire ai consiglieri comunali. Secondo la clausola generale sancita dall’art. 21 nonies della Legge 241/90: “rimangono ferme le responsabilità connesse all’adozione e al mancato annullamento del provvedimento illegittimo”.

Da qui l’interrogazione della capogruppo Lega (e consigliere di maggioranza) Donatella Panizzi “al fine di conoscere, con risposta scritta, quali intendimenti abbia in proposito: riesame criteri personali di certificata esperienza dei nominati; revoca in autotutela del decreto di nomina; oppure ottenimento di un parere legale?”.

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