Rivarolo, prosegue l'apertura al
fotovoltaico per le strade rurali
L’amministrazione Galli prosegue l’apertura al fotovoltaico nell’illuminazione di strade e case isolate nella campagna, dopo le sperimentazioni condotte sulle strade bianche comunali riqualificate come percorsi ciclabili.
L’utilizzo di lampioni a led, alimentati da pannelli fotovoltaici, è esordito nel 2018 con l’illuminazione del luogo di sosta nei pressi del Ponterotto, sull’omonima strada comunale. Nel 2022, la ristrutturazione della Strada delle Rasche, che ha realizzato la percorrenza ciclabile tra Capoluogo e Frazione, ha offerto l’occasione di qualificare il percorso con 8 lampioni solari, collocati in punti significativi dello stesso.
Recentemente, l’attenzione nei confronti delle aree rurali ha portato l’amministrazione comunale a installare ulteriori lampioni fotovoltaici, collocati in fregio alle SP 61, 63, 64 e corrispondenti a innesti di strade bianche comunali e/o accessi a case coloniche isolate. Massimiliano Galli ha tenuto a precisare che “l’installazione di questi moderni lampioni fotovoltaici nella campagna, dopo le sperimentazioni degli anni passati, verrà gradualmente estesa al territorio comunale a carattere agricolo, privilegiando gli accessi alle case isolate dalla pubblica via e i punti di interesse storico ambientale, come gli storici ponti gonzagheschi recentemente restaurati”.
Sul tema della riqualificazione del paesaggio agrario, prosegue, anche in questi giorni, la rifioritura a ghiaia delle strade bianche comunali.
“Il mantenimento degli storici percorsi agrari – continua il sindaco Galli – coniuga il doveroso mantenimento del demanio comunale con l’obiettivo di ampliare la fruizione del territorio, spesso limitata ai soli operatori agricoli. Portare la gente a percorrere il territorio, nel proprio tempo libero, a piedi o in bicicletta, riscoprendone i caratteri peculiari, può aiutare a conservare l’identità socio culturale locale. L’auspicio è sviluppare quel senso di appartenenza che solo può salvaguardare, nel tempo, l’identità storico culturale delle popolazioni locali: in fin dei conti siamo stati tutti contadini”.
L’effetto indotto della consapevolezza è, si spera, il “take care”, per dirla all’inglese, il “prendersi cura” cioè dei Beni comuni, ora quasi esclusivamente delegato alle istituzioni pubbliche.
redazione@oglioponews.it