Politica

Casalmaggiore, nasce Laboratorio
Comune: nessuna corsa e desistenza

Guarda verso il volgere del sole all’orizzonte il capitano. In quell’ombra tutta la ciurma si addentra. Guarda verso le ombre il capitano, ma in fondo sogna l’alba che verrà…

Qualcosa muore, qualcosa d’altro nasce e resta. Lo chiamano destino, qualche volta é ineludibile, altre ancora lo si può governare e magari imparare, in alcuni casi si cambia e in altri non vi é modo di cambiarlo. Ed é un vero peccato. Perché mai come in questo caso tutto era pronto. La lista, il candidato sindaco, un programma sul quale continuare a lavorare, una nuova formazione politica (non partitica, la differenza c’é tutta) nascente dal naufragio di una coalizione di cartapesta (CNC) che nulla lascerà alla storia se non l’amarezza del termine di un viaggio e l’impressione che poi in fondo, di stabile, di duraturo, di vero, non ci sia mai stato nulla o quasi. Una moneta da 3 euro.

Non ci sarà una quinta forza a correre per le amministrative di giugno (8 e 9) a Casalmaggiore. LABORATORIO COMUNE, la nuova formazione che avrebbe dovuto presentarsi in questa veste ieri sera alle 18 in piazza Turati, nella stessa piazza ha dato forfait. E lo ha fatto per un motivo nobile, uno di quei casi in cui non ci si può far nulla. La variabile maledetta. Le condizioni di salute di chi avrebbe dovuto governare la nave non sono buone. Le ha candidamente ammesse Pierluigi Pasotto che dovrà sottoporsi a accertamenti e cure per un problema di salute che c’é. E lo si vede. Un problema piuttosto serio che non gli consentirebbe – secondo il parere dei medici e secondo coscienza – di dedicarsi ad una campagna elettorale così come lo stesso avrebbe voluto.

Qualcosa muore, qualcosa d’altro nasce e resta… non é stata, come dicevamo una conferenza stampa di presentazione di una lista, ma è divenuta quella di presentazione di un nuovo progetto politico. “Questa é la base di un progetto importante – ha spiegato l’acciaccato capitan Pierluigi Pasotto – che parte oggi. Un nuovo progetto che ci vede coinvolti. Questo é il gruppo di lavoro con cui  ho avuto la fortuna di lavorare nell’ultimo mese, nato sulle vicende partitiche locali…

DA (D)ESISTENZA A (R)ESISTENZA… – Desistere o resistere? La scelta, almeno per il gruppo del LABORATORIO COMUNE non é stata poi difficile. In verità non é stata difficile nemmeno per lo zoccolo duro del PD. Non lo é mai stato “Ho sentito ricostruzioni fantasiose in questi giorni sul come sarebbero andate le cose – ha spiegato Pasotto – in questi mesi e in queste settimane. Noi, e lo posso dire, ci siamo confrontati con tutte le forze politiche in campo (naturalmente a sinistra o presunta tale, ndr) ed abbiamo preso una decisione collettiva, così come abbiamo fatto sin dall’inizio. Nessuno, attualmente può rappresentarci. Con Luciano Toscani i margini di discussione e di confronto erano e sono inesistenti su tanti temi. Masterplan, autostrade, biogas e potremmo andare avanti. Annamaria Piccinelli non ci rappresenta, la nostra politica parte ed è sempre partita dal basso, dal confronto. Non c’è stata fiducia nei suoi confronti. Quello che posso dire é che autonomamente abbiamo elaborato un bel programma, che terremo per noi e continueremo a far crescere. E non lo abbiamo elaborato un mese fa. Perché, basta vedere chi fa parte oggi di questo laboratorio, nasce da anni di impegno, di dialogo, di partecipazione, di lotta. Qui ci sono persone che, ognuna nel propio campo, lotta ogni giorno. Chi, pur non avendo più nulla da dimostrare, ha deciso di mettersi in gioco. So che questa decisione di non presentarci scatenerà la classica fiera del bestiame. Ma a noi interessa comunque poco e andremo avanti per come stiamo lavorando adesso. Serve costruire, e costruire qualcosa di vero. L’unico inconveniente, in questo caso, é dovuto agli acciacchi del sottoscritto, che non ho mai tenuto nascosto. Non tutte le ciambelle riescono col buco. Sono tutti problemi non risolti e devo prendermi tempo per curarli. Anche chi mi é vicino, tutte queste persone, alla fine, hanno convenuto con me che questa fosse la scelta migliore. Per come vediamo l’impegno amministrativo, avremmo dato e come sempre il 110%, abbiamo cercato una strada sino all’ultimo giorno, con i numeri eravamo a posto, ma non avrei retto una campagna elettorale, e devo curarmi. Avremmo potuto tenere tutto sotto l’uscio, ma abbiamo profondo rispetto per chi va a votare. E non poter rappresentare a pieno chi ti dà fiducia non fa parte del nostro modo di fare politica. Da oggi si parte con questo nuovo progetto e tra cinque anni ci saremo. Intanto però ci saremo anche in questi cinque anni, da movimento: ognuno proseguirà a fare quel che ha fatto sempre, in ambito sociale, in quello sanitario, in quello culturale. Le lotte proseguiranno, così come l’impegno ed il confronto dal basso non verranno meno…“.

PARENTESI – Da desistere – la scelta degli ex compagni di viaggio del PD – a resistere cambia una sola lettera, ma cambia la prospettiva, diametralmente opposta. Cambiano gli orizzonti e la luce. Anche in questo c’é il paradigma del naufragio dell’ex progetto politico di CNC “Siamo partiti in quattro – ha aggiunto Pasotto – abbiamo finito in due“. Due, con visioni contrapposte sul domani. Fa ancora fatica a dirlo ma… “Qualcuno l’aveva scritto giusto…“. Non c’é mai stata, da parte dei democratici, piena fiducia nel capitano di tanti ragazzi, spiriti liberi, cani sciolti. Dalla provincia opulenta in giù per qualche elemento, mai una spinta significativa, MAI UN APPROCCIO CONVINTO. O, ammesso che vi sia mai stato, mai una spinta significativa non raffreddata dall’altrove. Non spingiamo oltre. Basti dire che negli ultimi mesi della situazione ne abbiamo scritto da soli.

KATJA AVANZINI E TUTTI GLI ALTRI – Un gruppo eterogeneo quello venuto a coagulare attorno al capitano …In quell’ombra tutta la ciurma si addentra. Guarda verso le ombre il capitano, ma in fondo sogna l’alba che verrà… Nella foto manca qualcuno dei candidati (a partire da Valentina Mozzi, impegnata nel lavoro) ma la base c’é tutta. Dall’arte alla cultura, dalla sanità) alla società dei diritti, dai popoli alla lotta alla povertà e alla disparità sociale, dalla scuola al resto. Un gruppo che avrebbe sicuramente detto la propria. Ma poi in fondo, la ragione resta anche quella del capitano dal cuore e dalla pressione agitata, ma dal cuore grande. Continua a ripetere imperterrito che le decisioni partono dal basso, che ogni decisione é collegiale. L’impressione é quella comunque che per un capitano così, la ciurma avrebbe affrontato qualunque tipo di notte. Qualunque ombra. “… ci abbiamo creduto tutti e sino in fondo – ha detto Katja Avanzini ed ora ci fermiamo un attimo. No, non é uno stop, piuttosto uno stop and Go. Partiamo da qui, dal Movimento Laboratorio Comune ed é importante che i cittadini comincino a conoscere una realtà inclusiva, attenta ai diritti e ai legami…“.

Un gruppo giovane ma già rodato: “... sono grata e riconoscente di essere entrata a far parte di questo gruppo – ha detto Laura Mantovani con il quale c’é stata intesa sin da subito. Abbiamo costruito qualcosa insieme in poco tempo, qualcosa che va al di là delle tiritere elettorali. Paso é anima e corpo di questo progetto, mi sono fidata subito di lui, lo è stato da subito anima e corpo del progetto e ci avrebbe traghettato. Stavamo lavorando ad un programma figo, innovativo e diverso e non ci fermeremo, continueremo a farlo. Credevo di restare delusa dal ritiro della lista dalle amministrative, e invece adesso non mi sento così. E’ finito un passaggio, ma noi andiamo avanti…“. E’ un noi, si questo é proprio un noi… “Vorrei fosse chiaro – ha poi aggiunto Pasotto – che questa non è una desistenza e non lo sarà mai. Non condividiamo nessuna delle proposte politiche oggi in campo. In politica non ci si dovrebbe mai accontentare del meno peggio, e sulla questione dei principi lavoreremo e lavoreranno ancora. Il nostro metodo é semplice. Si decide, e tutti insieme. L’esperienza dell’appoggio tecnico, della desistenza, l’avevo già vissuta nel 2004, so cosa significa e so che prima o poi, con Luciano o con Annamaria, con i partiti che li sostengono avremmo avuto a che dire. Troppe idee diverse prima o poi vengono a collisione, e far quadrare la frittata non è un metodo che ci appartiene. Non è il nostro modus operandi. Con tutto il rispetto delle idee degli altri“.

… continueremo a stare in mezzo alla gente – spiega Gloria Barilie a portare le lotte di sempre: ospedale, servizi pubblici, partecipate. Faremo quel che abbiamo sempre fatto, una opposizione militante e lo faremo come Laboratorio Comune. Proseguiamo per altri cinque anni con quel che facciamo quotidianamente…“.

… in democrazia non si corre contro qualcuno, si lavora per costruire qualcosa – ha detto Giuseppe Romanettie in un gruppo come questo mi sono trovato benissimo. Nessuno potrà dire di essere meravigliato. Le mie stagioni teatrali parlano chiaro, e parlano di quella qualità che tanti ci hanno sempre riconosciuto, stagioni importanti. Questa città? Ha bisogno di sviluppare un pensiero, che si torni dal tempo libero al tempo liberato…“.

Michele Pinardi, Laura Passerini, Giorgio Tentolini, Stefano Superchi e tutti sono uniti in questa convinzione. Un capitano fermato, ma non interrotto che dovrà curarsi e lo sta già facendo alla ricerca di una diagnosi, qualunque essa sia, una ciurma dall’animo pronto ad affrontar la notte e le tempesta, dal moto continuo, che lavora già come singola ognuna con lo sguardo al pezzo di cielo e di terra in cui cammina. Una ciurma dunque che già naviga non ha paura del mare aperto…

… guardano al dei là della notte il capitano e la sua ciurma. Un giorno – seppur di pensieri e ombre – é solo una parentesi tra due infiniti. Uno in cui si é dato e un altro ancora, da raccogliere…

Na.Co.

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