Ponte Acquanegra, il Gruppo: "Più
del come aprire, interessa quando"
Il futuro dell’infrastruttura che unisce il territorio del comune di Acquanegra sul Chiese con quello di Calvatone interessa poco. Intendiamoci, é una bella e storica struttura, mantiene la sua poesia e bellezza anche adesso che é chiusa. Anche nel tempo in cui – malmesso – ha unito lande osmotiche tra loro, in cui la gente passa, da una sponda all’altra, per lavoro o affetti ha rappresentato un po’ l’orgoglio di due territori e di due distinte province che, al di là del campanilismo, hanno moltissimo in comune.
Più del futuro, a tutti i firmatari della petizione, interessa sia aperta una strada, una via, un ponte che garantisca, a quasi un anno di distanza dalla chiusura, un collegamento. Che sia l’una o l’altra opzione poco importa. E’ pure per questo che le parole dell’ingegner Antonio Covino, dirigente dei lavori pubblici per la provincia di Mantova – che sottolineava solo pochi giorni fa che l’infrastruttura é irrecuperabile, fosse pure come ciclopedonale – non sono così indigeste come avrebbero potuto apparire. Le soluzioni ci sono, e se prevederanno l’abbattimento del manufatto, saranno in molti a non farsene cruccio.
E’ la melassa. quella burocratica in primo luogo. Quella che in terra italica toglie spesso il fiato a tanti progetti che potrebbero essere realizzati in tempi e modi migliori. Non interessa il futuro di questo ponte al Gruppo Ponte – e non é un paradosso – ma solo la constatazione che al di là delle considerazioni di gruppi e individui più o meno interessati al mantenimento o a chi lo tirerebbe via, interessa passare.
“Rispondiamo, come Gruppo Ponte in merito all’articolo uscito su OglioPoNews.
Al ingeniere Covino rispondiamo che a noi non interessa quale sarà in futuro il ponte, il nostro quesito in testa alla raccolta delle firme è stato così formulato prevedendo le due soluzioni nel rispetto delle istanze e/o prerogative delle istituzioni delegate alla risoluzione della questione.
Non spetta a noi decidere se il ponte è da demolire o se è di interesse storico, il gruppo ponte si è costituito perché stufi delle lungaggini burocratiche, lo ribadiamo, stiamo parlando di lavoro, economia, affetti e di una viabilità che ci ha ripotato indietro due secoli al 1900, con la nostra iniziativa abbiamo dato voce a migliaia di persone che hanno detto, a scanso di equivoci, che lo rivogliono! Il come lo decidano al più presto perché il quando è quasi passato un anno oramai. Ridateci il ponte!”
N.C.