Bongiovanni, l'appoggio di
Fratelli d'Italia ora è più vicino
Il centrodestra è pronto a ricompattarsi a Casalmaggiore. E questo a prescindere da quello che deciderà di fare Orlando Ferroni, che potrebbe comunque correre ma a questo punto senza più l’appoggio ufficiale di Fratelli d’Italia. Si sapeva che la presenza del senatore di Fratelli d’Italia Mario Mantovani a Cremona, sabato, avrebbe potuto dipanare gli ultimi dubbi e in effetti così sembrerebbe essere stato.
Alla fine la posizione del sindaco uscente Filippo Bongiovanni appare più salda, perché oltre all’appoggio scontato di Lega e Forza Italia, arriva anche l’ok dai vertici provinciali di Fratelli d’Italia. La situazione non era così semplice da decifrare: da un lato i referenti locali, su tutti l’assessore alla Cultura Marco Micolo, spingevano per l’appoggio al sindaco in carica verso il suo terzo mandato; dall’altro a livello provinciale si è invece preso tempo, per risolvere un rebus di accordi che riguardava anche altri comuni al voto del cremonese, come ad esempio Soresina.
Alla fine ha prevalso la linea locale, anche perché come Micolo ha più volte sostenuto, spaccare il centro-destra in questo momento significa correre un grosso rischio, come area politica di riferimento, e cioè riconsegnare il comune al centro-sinistra dopo dieci anni. Che la situazione non fosse chiara non è stata certo una invenzione giornalistica, ricordando – ad esempio – l’assenza di un appoggio ufficiale durante la presentazione di Bongiovanni, quando cioè il sindaco uscente confermò la sua ricandidatura.
Il vero dubbio ora è un altro: nell’ottica delle civiche – perché la lista di Bongiovanni sarà appunto una civica formalmente – i simboli di partito verranno apposti oppure no? E soprattutto tra questi simboli vi saranno anche quello di Fratelli d’Italia o il partito di Giorgia Meloni nicchierà, dando un appoggio un po’ meno evidente, per così dire? Una domanda lecita per la quale i vertici cremonesi di Fratelli d’Italia prendono tempo, limitandosi a sottolineare che deve essere il candidato sindaco a chiedere il simbolo.
Tutto questo avviene all’interno di un contesto che non esclude comunque la scelta di Orlando Ferroni di correre comunque, a questo punto senza simboli, risultando in questo caso una mina vagante per il centro-destra come già era stato nel 2009, nel 2014 e nel 2019.
G.G.