Sabbioneta aspetta Baselitz:
le opere sono arrivate
“Georg Baselitz | Belle Haleine” (Sabbioneta, Galleria degli Antichi di Palazzo Giardino, 27 aprile / 24 novembre 2024), la prima mostra internazionale che porta la firma di Fondazione Sabbioneta Heritage, prende forma. Sotto l’occhio vigile del segretario personale dell’artista, Detlev Gretenkort, e della project manager Amel Borouina, le 26 opere che comporranno l’esposizione sono arrivate mercoledì mattina a Palazzo Giardino, due provenienti da Salisburgo e le restanti ventiquattro da Monaco di Baviera, a bordo di un camion di 9 metri della ditta specializzata Hizka.
La finestra che affaccia su via Vespasiano, raggiunta con apposito elevatore ha fatto da porta d’accesso per le opere, così com’era accaduto nei giorni scorsi in fase di installazione dei pannelli che le accoglieranno. Il posizionamento di dipinti, incisioni e statue in Galleria degli Antichi è, dunque, avviato e si protrarrà per 3 giorni, fino a sabato. Il lavoro si preannuncia delicatissimo, calibrato su dimensioni di opere e accessi. In particolare lo sarà per i 3 grandi oli su tela, che verranno montati sui rispettivi telai direttamente in loco, date le straordinarie dimensioni eccedenti gli spazi utili di manovra.
Notevole lo sforzo sostenuto dalla Fondazione per rendere la location sicura e a misura di una mostra di rilievo quale si preannuncia “Belle Haleine”: Palazzo Giardino è stato dotato di uno speciale impianto di allarme e videosorveglianza nonché di appositi tendaggi a velare le finestre della Galleria.
Ezio Zani, Direttore Fondazione Sabbioneta Heritage e co-curatore della mostra con Mario Codognato, commenta: “Già il solo vedere quest’allestimento imponente, ossessiva ripetizione di monoliti che si susseguono a ritmo incalzante, facendo eco al ritmo della Galleria, dà un’idea di quale straordinario evento sarà la mostra. Per noi è un’emozione veder sbucare dai camion, in arrivo dalla Germania, le opere d’arte. Prima fra tutte “Donna via Venezia”, statua imponente, alta quasi 3 metri, che è uscita coricata e avvolta in fasce quasi fosse una novella Nefertiti che deve esser tolta dalle sue bende. Questa mostra sarà un evento straordinario e, in effetti, quando parliamo di restituzione non facciamo altro che riaccendere la luce su un luogo, Galleria degli Antichi, nato per contenere grandi opere d’arte antica, pensiamo alla statuaria che arricchiva le collezioni di Vespasiano, abbinate a opere dell’arte contemporanea, come erano affreschi e quadri dei pittori contemporanei per l’appunto, che l’adornavano un tempo”.
Marco Pasquali, Sindaco di Sabbioneta, sottolinea come “Belle Haleine” rappresenti “un’esposizione destinata a lasciare il segno nella nostra storia, nella storia di Sabbioneta, nella storia del nostro patrimonio dell’Unesco. Un’esposizione che attira attenzione internazionale sulla nostra città del mondo dell’arte e che fa di Sabbioneta nuovamente una capitale europea della cultura. Ciò all’insegna della contemporaneità e dell’utilizzo dei nostri ambienti che grazie a questa mostra hanno l’opportunità di essere infrastrutturati nuovamente, con un nuovo sistema di allarme e videosorveglianza, ma presto anche una nuova illuminazione che garantiranno a tutto il nostro patrimonio la possibilità di presentarsi sempre vivo”.
Federico Fedel, che ha curato il progetto dell’allestimento, spiega come questo sia “misurato sullo spazio della Galleria che lo accoglie”. “Si compone – prosegue – di 12 elementi di grandi dimensioni, alti tre metri e mezzo, stereometrici, realizzati con anima in acciaio e zavorrati. I pannelli, forniti da Gruppo Saviola, sono stati quindi tinteggiati e assemblati in loco. Posizionati a scansione regolare dove non vi sono finestre, centrati, determinano una prospettiva quasi ossessiva, come fossimo in presenza di uno specchio moltiplicatore. La loro presenza è quasi metafisica. L’idea di fondo è quella di esaltare, con il ritmo che ciò crea, le eccezionali dimensione e proporzione di Galleria degli Antichi. Anche il colore dei pannelli è sintesi dei colori della location, per un’integrazione ancora maggiore. Abbiamo voluto generare spazi neutri, insomma, dove il contemporaneo s’inserisca, ponendosi in dialogo con l’antico”.
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