E' Guerrilla Parking: 4 maggio si
riparte. Cambiare il piccolo mondo
Erano una decina di amici e – senza calare a poco a poco come nella canzone di Gino Paoli – in fondo volevano anche loro cambiare il mondo. Non quello dei grandi orizzonti, ma quello delle cose piccole, quello che si può fare rimboccandosi le maniche e mettendo a disposizione un poco del proprio tempo per una bella idea. L’idea bella (e il mondo diverso) fu individuato allora nel Parco di via Corsica: un manipolo di persone si impegnò tenacemente a ridare vita a un luogo che, con l’avanzare del tempo e l’incuria era diventato un non luogo, un – refugium peccatorum – poco salvaguardato.
Nacque così, 11 anni fa, il Guerrilla Parking. Quei 10 amici con pennello e carta vetrata, guidati da Daniele Fortunati e Giancarlo Simoni, si diedero poi negli anni da fare, concentrandosi poi sul parco vicino casa. Decisero di prendersi cura della cosa pubblica, perché in quanto cosa pubblica é un poco di tutti, uomini donne e bimbi di buona volontà. Decisero insomma di cambiare il mondo nell’unica maniera in cui lo potevano cambiare. Vivendolo sino in fondo, occupandosene, non voltandosi dall’altra parte e neppure alzandosi dallo scranno per spendersi in altri luoghi.
Più il degrado avanzava, più loro ci mettevano mano. In questo senso la battaglia contro gli imbrattatori della cabina elettrica del parco di via Italia. Le scritte di notte, la cancellazione di prima mattina. Quella battaglia non è stata del tutto vinta, ma la lotta è sempre la stessa, e il risultato evidente é che se degrado porta con se degrado, bellezza porta con se un poco almeno di bellezza e di respiro.
C’erano, insieme a loro, altri volti e altri personaggi straordinari nel loro ordinario. C’era Maurizio Stradiotti, sempre attento e sempre disponibile con le sue Aquile. C’erano i ragazzi e le ragazze della Santa Federici, c’era Persona Ambiente e c’erano alcuni dei cani sciolti della città. Una decina, qualche volta una quindicina, con le scuole un’ottantina, in alcuni anni quattro. Nessuno purtroppo negli anni maledetti del Covid. C’erano volti, e passi, e uomini e donne, e piccoli bimbi, e gente coinvolta. Oggi ce ne é altra, e in parte la stessa di ieri. Erranti viaggiatori e amici.
Maurizio Stradiotti non c’é più. Partito, qualche giorno fa, per un altro dove. Assente in carne, presente e per sempre in spirito. In tutte le cose che accadono permane l’energia di chi ha contribuito a farle accadere e la sua é ancora fortissima, parte di quelle lande e di questa terra. In ogni gesto, nella disponibilità e nel sorriso di chi andrà e ci sarà, ci sarà anche lui.
Il 4 maggio si riprende un cammino che, a bassa intensità, non si è mai fermato. Si cercherà di farlo con più persone possibili, rimettendo in sesto e pulendo la Casetta del book Crossing, il vilaggio degli elfi, le giostrine dei bimbi, le panchine, e tutto quello che ci sarà da riordinare. E’ tutta gente che fa sul serio.
“Ci troviamo – scrive Simoni – per l’undicesimo anno sabato 4 maggio dalle 9 del mattino alle 18 al Parco Italia. Abbiamo bisogno di almeno 20 volontari anche solo per un paio di ore, che si alternino. Un ricordo e ringraziamento per tutti questi anni a Maurizio che ci ha sempre sostenuto con l’attrezzatura delle Aquile. E un ringraziamento a chi vorrà partecipare e a tutti coloro che in questi anni sono intervenuti dandosi il cambio per mantenere in buono stato il parco. Condividete e chi vuole partecipare mi contatti“.
Si troveranno almeno in 20 amici al parco. Perché – e ancora una volta – c’é da cambiare il mondo…
Na.Co.