Politica

Amministrative, il PD appoggia
la lista civica di Luciano Toscani

C’era un tempo un esercito stanco. Di formiche senza più patria, senza una casa comune, senza più direzione. Senza un re formica, iconica immagine di stagioni in cui la guida all’organizzazione prevaleva sul resto, un tempo in cui la guida era importante, e la manovalanza si affidava alla garanzia di chi, in testa, sapeva il da farsi, e poteva farlo.

Quell’esercito stanco c’è ancora. Disperso in chi non vota più, o in chi vota oggi con scarsa convinzione. Senza più guide, senza direzione se non quella indicata da chi – e ancora – cerca di ridestare gli animi senza spesso riuscire nell’intento. Ci si perdoni l’ardire. Ma quell’esercito lo abbiamo negli occhi e nelle orecchie. E lo si percepisce ogni qual volta si parla di partiti. Ogni qual volta giocoforza assistiamo ad un incontro politico. Ogni qualvolta si ripensa ai reformica di un passato non ancora troppo passato da essere digerito e non ancora presente da lasciare tutti un po’ meno inquieti. Quell’esercito si spezzerà? Probabile, almeno in parte, e almeno in chi guarda più a sinistra dello stagno. Ammesso che poi una proposta a sinistra, al di là di quella di Annamaria Piccinelli, maturi.

Se il civismo ha un suo senso, una sua compiutezza, é nel tentativo di superare gli ostacoli del pantano. Di segnare una via, tra le alte erbe del prato e la fanghiglia, in cui si possa camminare uniti, senza rinunciare a nulla o rinunciando ognuno a qualcosa. Tra chi, leggero sfida le pozzanghere fangose e chi si districa tra le alte erbe può esserci chi decide che tra gli estremi può aprirsi una via mediana, magari la stretta via a margine tra gli estremi. Non cambia l’approdo, non cambia lo sforzo per arrivarci. Cambia solo la volontà di condivisione di un obiettivo comune e la capacità, del re formica prescelto, o predestinato, di fare in modo che vi sia un equilibrio e quell’equilibrio funzioni.

Non è semplice, ma la nostra storia di oggi si apre qui. Il Pd ha scelto. Ed ha fatto la scelta che indichiamo da mesi come quella che il partito avrebbe intrapreso, al di la di organizzazioni provinciali, consiglieri regionali, amicizie nazionali. Il PD casalasco ha sempre mantenuto una autonomia e più in là del nostro prato, ciò che accade interessa relativamente poco. Casalmaggiore é poco più di una colonia di confine, poco più di una buca dove sovente le formiche non seguono neppure quel che fanno gli altri formicai. Basti pensare – ad esempio – alla questione autostrade.

C’é sempre un qualche tentativo di attribuire agli altri anche i propri problemi anche se, in questo caso, la mediazione é più evidente. Nessuno può farcela da solo. Più realisti del re? In questo caso si…

In documento che vi proponiamo, in estremissima sintesi, é tutto chiuso nella nostra storia. Non c’erano altre opzioni, se non  il capitolare. Partiamo da qui, e da un percorso molto più impervio di quanto poi sia apparso all’atto finale: il PD non proporrà un proprio candidato al ruolo di primo cittadino nelle amministrative dell’8 e 9 giugno prossimo, ma condividerà… “Il progetto civico di Luciano Toscani, dando la propria disponibilità a collaborare in termini di idee, proposte e competenze“. A sancire la posizione, ieri mattina in conferenza stampa presso la sede di Casalmaggiore, il segretario Ettore Gialdi, l’ex segretario Mario Daina e l’ex candidato sindaco della scorsa tornata elettorale Fabrizio Vappina.

Un re formica ora, per un’area politica precisa, ora c’é. Lo è già stato re: fa Luciano di nome e Toscani di cognome. Ha conosciuto stagioni di re formica importanti, di guide rimpiante, di personalità fortissime. Ha fatto il sindaco, ed interpretato al meglio il suo ruolo non solo facendo ma anche proponendo. Un re formica che parte – e oggi – con un GAP meno pesante rispetto all’altro soivrano, Filippo Bongiovanni già sindaco per due mandati e assolutamente capace di interpretare un suo ruolo, in maniera diversa certo, in maniera meno condivisa e più individuale, ma comunque efficace.

Restano anche gli eserciti stanchi (ne restano invero uno per ogni partito, ammesso che i partiti oggi al di là dell’impegno di chi ancora ci crede abbiano ancora, nella loro forma classica, un senso compiuto). Il PD ha deciso di seguire Luciano Toscani. Con un obiettivo e la possibilità poi di crescere, o di mutare. O di affrancare tutti quei militi, ammesso che ancora vi siano, a lavorare a obiettivi comuni. Le modalità sono in corso di definizione. Certo vi sarà qualcuno, tra i 16 nominativi in lizza, dell’area PD. Come vi sono già nomi che circolano dell’ex area di centrodestra. Nelle prossime settimane avremo la lista completa.

Detto questo la scelta é si importante, ma non dolorosa. Non si é scelto se perire in malo modo o sciogliersi pian piano. Quella dell’ex sindaco prima dell’era Silla é una proposta forte, ed é una proposta civica. Il documento al quale fa riferimento la proposta Civica di Toscani quando si parla di linea programmatica, é quello Statuto scritto anche dal PD. E, alla fine, la mansione del partito adesso é quella di contribuire ad una ricostruzione. Che non vedrà allineati gli amici di Rive Gauche. Loro son formiche rosse. Hanno accettato di esserci, hanno fatto il loro. Adesso sembra difficile possano appoggiare una proposta civica. Ma al momento tutto si muove ma tutto ugualmente tace. Attendiamo anche qui di capire che ne sarà…

C’era una volta un esercito stanco. Di formiche senza più patria e senza direzione. E forse c’é ancora, con qualche luce però che resta accesa. Sotto il discorso di ieri della direzione del PD di Casalmaggiore.

















Casalmaggiore deve uscire da un decennio che ha visto crescere giorno per giorno il suo isolamento e il suo declino.

  • Siamo una terra periferica: senza un’amministrazione all’altezza della situazione, il fatto di vivere n una terra periferica diventa un peso che rischia di condannarci ad un inesorabile declino. L’amministrazione Bongiovanni ha rinunciato ad esercitare un ruolo nel casalasco e di coordinamento con i comuni dell’Oglio Po, contribuendo a rendere precario il futuro del nostro ospedale e a non trovare prospettive concrete per la necessaria tangenziale.
  • E’ giunto il momento di cambiare: sanità, lavoro, ambiente, diritti, scuola, servizi alla persona, con la necessità diporre mano ad un riassetto del nostro welfare locale per dare risposte alle nuove povertà e fragilità che affliggono anche l nostro territorio, richiedono un’amministrazione in grado di fare rete di imboccare la strada della ripresa e di recuperare un ruolo d’impulso con capacità di dialogo, di proposte a di coinvolgimento di tutte le energie positive, e sono tante, nel nostro territroio. Il contrario dell’amministrazione Bongiovanni.

Dovremo pur avere l’ambizione di ridare una prospettiva ai nostri giovani sia in termini di opportunità che di partecipazione e protagonismo!

  • Cittadini di Casalmaggiore: la nostra comunità non è mai stata così frammentata e diseguale come costituita da “bolle” che non dialogano tra loro e che conducono vite quasi separate (basta guardarsi attorno e frequentare la nostra piazza per capire di cosa stiamo parlando). La scuola e lo sport sembrano essere gli unici terreni in cui appare possibile un livello di condivisione più alto. E’ necessario una nuova idea di socialità che punti a sviluppare e proporre strumenti di partecipazione, rivolti anche ai quartieri e alle frazioni, indispensabili per garantire una buona amministrazione e per sconfiggere quei sentimenti di sfiducia, delusione e lontananza che troppo spesso minano i rapporti tra i cittadini e la propria istruzione.
  • Un comune indebolito: guardiamo con grandissima preoccupazione al progressivo e grave indebolimenti della macchina comunale aggravato dal ricorso sistematico all’esternalizzazione dei servizi. E’ eclatante la carente manutenzione del verde pubblico. La buona volontà dei dipendenti comunali non basta a far funzionare l’insieme dei servizi necessari ai cittadini che devono poter guardare con fiducia al proprio comune.
  • Casalmaggiore ha diritto ad un’alternativa concreta a dieci anni di amministrazione Bongiovanni. Per il circolo PD di Casalmaggiore l’unica condizione per creare un’alternativa forte e credibile a questa amministrazione, sempre più connotata da un immobilismo dannoso, è quella di una proposta aggregante capace di aprire una nuova stagione di partecipazione e di rilancio.
  • Nessuno è autosufficiente. Il circolo PD di Casalmaggiore sente la responsabilità di dare alla nostra comunità una chance di cambiamento. Il circolo PD di Casalmaggiore, su queste basi, condivide il progetto civico di Luciano Toscani, dando la sua disponibilità a collaborare in termini di idee, proposte e competenze.


















Nazzareno Condina

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