Cronaca

Il Morotto rivede la luce: tra un
mese probabilmente la riapertura

La chiesa del Morotto a Casalmaggiore presto (si stima un mese per concludere i lavori) tornerà accessibile. Una chiesetta alla quale i fedeli della zona, non lontana dalla chiesa di San Leonardo, sono da sempre molto devoti che però ha subito gravi danni, tali da comprometterne la tenuta statica, col terremoto del 2012, che colpì l’Emilia Romagna ma anche parte dei territori a sud della Lombardia.

A Casalmaggiore i lavori sono in corso e hanno visto una accelerata importante in queste settimane. In particolare viene messa in sicurezza la parte absidale, quella maggiormente malmessa e che ha appunto portato alla chiusura dell’edificio sacro, lasciando soltanto la possibilità di una piccola apertura per i fedeli devoti, per dare uno sguardo all’interno.

Ora il progetto seguito dall’architetto Leonardo Stringhini, approvato dalla Sovrintendenza dei Beni Culturali, con il finanziamento di 20mila euro da Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona, il cospicuo contributo (10mila euro) di un privato che preferisce restare anonimo e la donazione di alcuni fedeli, è finalmente giunto a compimento, con la somma totale (non ancora del tutto coperta) di 42mila euro. Un percorso che, come ha ricordato il parroco di Casalmaggiore don Claudio Rubagotti, era iniziato già col compianto don Alberto Franzini, negli anni in cui guidava la parrocchia casalese, comprendendo quel 2012 funestato appunto dal sisma. I lavori sono eseguiti dalla ditta Nuova Favagrossa di Rivarolo Mantovano.

Don Claudio Rubagotti peraltro ha voluto ringraziare la famiglia Formica, che vive proprio a fianco al Morotto per avere aiutato a preservare e tenere alta l’attenzione sulla chiesetta in tutti questi anni in cui, giocoforza, non si è potuto viverla a pieno, rimarcandone però l’importanza del rilancio. L’attuale messa in sicurezza rende accessibile la chiesa, ma in caso di nuove donazioni future si potrebbe anche pensare di proseguire i lavori migliorando l’intera struttura. Anche perché all’interno vi sono degli affreschi che vanno recuperati, rovinati dalla pioggia che si è infiltrata dalla copertura provvisoria realizzata venti anni fa, che però non ha tenuto del tutto.

Giovanni Gardani (video Alessandro Osti) 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...