Primavera Pulita 2024: meno rifiuti
in giro, meno i volontari in città
Due marubini in brodo allo Street Food in piazza Garibaldi. E’ la più che degna conclusione alla mattinata di domenica destinata a Primavera pulita, l’iniziativa portata avanti da Persona Ambiente con l’appoggio dell’Amministrazione Comunale che ogni anno raccoglie volontari nelle frazioni e in città a raccogliere rifiuti. Marubini bypartisan: c’é il presidente del Consiglio Comunale Francesco Ruberti. Lui di Primavere Pulite non ne ha saltata una nella sua Casalbellotto. Ci racconta che quest’anno è andata bene, più che bene. Pochi i rifiuti raccolti rispetto al 2023. Segno dei tempi? Vogliamo fortemente crederlo. Una speranza, supportata anche da Damiano Chiarini. C’é anche il Mic Michele Marchini e nelle frazioni c’erano le facce note di sempre, qualcuna in meno forse. tra i volontari di quest’anno c’era anche il sindaco Filippo Bongiovanni, Gloria Barili a Casalbellotto, Adamo Manfredi a Casalmaggiore. Giuseppe Scaglioni al Centro Commerciale. La spinta propulsiva della politica casalasca (parliamo di partiti) si ferma qui. A meno di nostre dimenticanze o di pulitori in incognito e ferma qui.
E’ tutta gente – quella che partecipa da sempre a primavera pulita – di poche parole, va detto almeno nel mentre dell’iniziativa. Preferisce l’azione alla polemica, preferiscono fare piuttosto che star lì ad impiegare il tempo a segnalare lo sporco. Un sacco, le mani, la schiena e qualche piegamento. Senza fare eccessivo rumore.
Primavera pulita quest’anno, e soprattutto in città, ha visto un calo di vocazioni. L’esternazione in fondo non costa nulla, soprattutto nell’era social. Il lavoro costa sempre qualcosa, in termini di tempo e sbattimento. Una mattina con pochi volontari (ripetiamo, soprattutto in città, nelle frazioni è andata più che bene), ma una piccola storia va raccontata. E’ quella di Jessica Lazzarini. Non aveva tempo domenica mattina, la sua parte l’ha fatta nei giorni scorsi, ripulendo un’area apparsa tra le proteste dei social. Un tempo ci inviava foto, giusto per cercare di aggregare un gruppo che potesse fare da testa di ponte, una sorta di comitato attivo: era il tempo dei Trashbusters. Oggi é il tempo della consapevolezza, va avanti con chi la segue, fa quello che può ogni volta che può. Senza far rumore. E spesso senza neppure un grazie. Così come i ragazzi e i volontari del CPS, impegnati un giorno alla settimana ad affrontare una delle aree più disordinate della città, quella attigua all’area lido.
“Grazie a tutti i partecipanti – spiegano i referenti di Persona Ambiente – Quest’anno eravamo circa in 60, la metà rispetto le scorse edizioni. L’impressione generale è di aver raccolto meno rifiuti e pochissimi ingombranti, questo grazie al servizio di segnalazione di Casalasca Servizi ma pensiamo anche ad un numero crescente di cittadini che durante l’anno raccolgono e tengono pulito. Un grande grazie ai gruppi delle frazioni, sempre presenti ed attivi, più che la città . Per la prossima edizione cercheremo di comunicare maggiormente l’iniziativa per arrivare a più persone. “Se ogni uomo nel suo piccolo mondo fa una piccola cosa, il mondo cambia“
Fossimo in 200 – ci dice qualcuno – ripuliremmo mezzo provincia in una giornata. Ma per quest’anno basta quel che si è fatto. Tra i recuperi particolari spiccano i resti di una vecchia macchina da cucire Singer. Chi l’ha gettata via – probabilmente tempo fa visto che gli agenti atmosferici hanno poi fatto il resto – non si è nemmeno reso conto che forse al tempo opportunamente sistemata avrebbe avuto un suo perché (e un suo valore economico non indifferente). Ma a buttare si fa più alla svelta. Poi le solite bottiglie, birra, plastica. Resti di cibo e di confezioni. Pochi i maxi ingombranti. Fortuna o un cambio di rotta? Sarà il futuro a giudicare: possiamo farlo solo col presente ed il presente quest’anno è più che buono.
Sono quasi le 13, i marubini attendono di essere consumati. Ad un tavolo in cui non ci sono tessere, non ci sono bandiere, non ci sono divisioni, ci sono battute e sorrisi, mogli e bambini a cui, sin in tenera età viene insegnato che un pezzo di carta, quando è stato usato, ha senso metterlo in un posto e non in un altro. Che ha un senso non gettarlo lungo la via… “E qualche volta è mia figlia, quando lascio una carta in giro o la vede lungo la strada, a dirmi che lì non va”. Il lavoro deve iniziare sin dalle scuole, dalle famiglie, la consapevolezza c’é.
Nessuno sa del futuro, chi, da giugno in poi guiderà queste lande, chi queste lande percorrerà o avrà intrapreso altre strade. Ma qualche consapevolezza resta: il marubino, quello buono, avrà sempre la stessa ricetta e la gente di buona volontà la stessa faccia. La storia avrà sempre un suo divenire, e le storie belle, quelle che spesso sfuggono ed incroci quasi per caso pure. Le voci e i volti saranno sempre gli stessi, o cambieranno di poco. Chi viaggia lo fa a prescindere. I rifuti avranno sempre la stessa parte, con tempi di più grande abbandono e tempi (forse) migliori.
Le anime, quelle belle, avranno e sempre lo stesso colore. Quella di chi piega la schiena e poi riparte. E poi sorride. Le stesse facce di oggi, gli stessi sguardi interessati e disincantati di adesso..
Na.Co. (Foto: Alessandro Osti e Facebook per le frazioni, Masoud Mirfarshi Centro Commerciale)