Cronaca

Antiche e Nuove dipendenze: droghe
device, gioco e spesa compulsiva...

Per comprendere l’importanza e lo spessore del Convegno organizzato sabato mattina a Bozzolo basterebbe scorrere il nome dei relatori e i luoghi di provenienza. Caserta, Sicilia, Roma, Città del Vaticano oltre che, ovviamente, Cremona e Mantova.

Il tema affrontato durante la conferenza – Antiche e Nuove Dipendenze – d’altra parte era talmente importante, oltre che di strettissima attualità, dal giustificare la presenza di cosi autorevoli esperti.

Non altrettanto si può dire a proposito del pubblico seduto nel salone dell’Oratorio composto prevalentemente dagli addetti ai lavori invece che dalle famiglie, genitori e figli con i quali il problema va realmente affrontato.

La mattina è iniziata con l’annuncio dell’assenza di colui che aveva organizzato l’evento, don Paolo Tonghini presidente di New Tabor (l’Associazione n difesa della dignità umana garantendo i diritti fondamentali della Persona promuovendone lo sviluppo integrale). Forse anche un poco scosso dalla polemica nata con i sacerdoti di Bozzolo che non avrebbero sufficientemente garantito la propaganda attorno all’evento stesso o più probabilmente per le non ottimali condizioni di salute, don Paolo Tonghini ha preferito saltare l’incontro facendo leggere un messaggio attraverso il quale giustificava la propria assenza con uno stato di salute cagionevole, e con la scelta da parte del Vescovo di tenerlo a riposo per sei mesi. Decisione a cui ovviamente sottostava con obbedienza.

Prima dei lavori hanno portato i saluti di benvenuto don Luigi Pisani, il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio, e la consigliera delegata all’Istruzione Patrizia Togliani. Con successivi interventi di Beniamina Filippi, Mattea Caccamo, Enrica Perini e Maria Luisa Lunghi.

Il problema delle nuove e vecchie dipendenze è emerso sin dalle prime battute in tutta la sua drammatica e spaventosa dimensione attraverso le parole del primo relatore Nicolò Antonio Pisanu psicologo e psicoterapeuta, esperto in dipendenze patologiche e docente universitario. In sostanza, e anche attraverso le successive relazioni il recente fenomeno della pandemia avrebbe provocato uno stato di disagio tra i giovani, sostituendo i mancati contatti diretti con un esasperato senso di individualismo portandoli ad una situazione di pericoloso isolamento. In tale contesto si è diffuso l’uso smodato di device, l’avvento delle dipendenze da gioco on line e l’accesso molto facile alla pornografia anche in giovane età. Senza contare l’utilizzo di droghe micidiali come eroina, cocaina e altre sostanze chimiche ancor più pericolose.

Con il manifestarsi di sintomi gravi come l’insonnia, una insoddisfazione psico fisica comprendendo anche il ricorso alla shopping conpulsivo. Come trovare rimedio a tale devastante situazione se non tornare alle origini e mettere al centro la persona? Questa la proposta del Convegno da cui è emerso l’annuncio di un Corso che percorrerà la strada della prevenzione mettendo al centro la persona nella sua unicità. Uno di questi verrà organizzato a Rivarolo del Re nel prossimo mese di novembre.

A descrivere con esperienza e chiarezza, ognuno per il proprio settore di competenza sono stati dopo Pisanu, Giuseppina Marra direttrice del Uocserd di Caserta, Tiziana Manigrasso psicoterapeuta Emdr, Massimo Gandolfini del Dipartimento Politiche antidroga, Consiglio dei Ministri, Mons. Jean Marie Mate Musivi Mupenddawatu Canonico Vaticano già segretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute (Santa Sede) Luciano Squillaci avvocato e presidente Federazione Italiana comunità terapeutiche e Giovanni Paganini incaricato regionale della Pastorale della salute della Conferenza episcopale lombarda. In chiusura hanno portato la loro esperienza due ragazzi parlando del proprio cammino di rinascita presso la comunità Papa Giovanni testimoniando la possibilità vera di speranza e fiducia.

Ros Pis (video Alessandro Osti) 

 

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