Salute

Sabag, Borghesi e Oglio
Po: una testimonianza bella

A ottobre il dottor Robert Sabag, laureato in medicina e chirurgia, festeggerà 27 anni di servizio a Oglio Po. Un dottore preparato ed empatico, vicino ai pazienti e sempre pronto a seguirli con una innata gentilezza. Nei giorni scorsi è giunta l’ennesima testimonianza sul suo operato. Come è giunta testimonianza dell’operato di un’altra colonna di Oglio Po, l’anestesista, ancora in servizio, Luigi Borghesi. Quella del dottor Borghesi è un’altra testimonianza di spirito di servizio. E di passione per il proprio mestiere. In pensione nel 2016, dopo essere stato primario in Oglio Po di anestesia e rianimazione, e dopo 42 anni di lavoro, proprio per la carenza di anestesisti (un problema che investe tutta la sanità, e non solo Oglio Po) aveva risposto presente in periodo di Coronavirus pertecipando ad un bando e nel 2020 era tornato a lavorare per Oglio Po. Lavoro che – vista proprio la carenza nel suo settore – non se l’è sentita di lasciare e prosegue tutt’ora.

E’ una testimonianza naturalmente firmata con nome e cognome, anche se non vi diremo chi ne è protagonista, per evidenti motivi. E’ una testimonianza estremamente positiva e non solo per il dottor Sabag e per il dottor Borghesi, ma per tutti coloro che, con costanza e abnegazione, preparazione e gentilezza si sono presi cura della paziente.

Qualche tempo fa – racconta la protagonista di questa storia – sono stata ricoverata all’ospedale Oglio Po per un intervento. Sono stata operata dal Dottor Robert Sabag, medico preparato, scrupoloso e attento che, non tralasciando l’aspetto umano del paziente è riuscito a farmi sentire sempre a mio agio. I minuti prima dell’intervento, quando ci si trova in sala operatoria e inevitabilmente la tensione sale, ho trovato nelle parole, nei modi sicuri e gentili del Dottor Luigi Borghesi, anestesista, conforto e sostegno“.

Il merito non va solo a loro…  “Non solo i medici ma anche infermieri e Oss sono stati disponibili, gentili e pazienti nonostante i turni di lavoro si capisce siano particolarmente pesanti. Tra una corsa e l’altra è scappata pure qualche battuta, utile per il morale. Durante la degenza ho percepito un ambiente professionale e nel contempo familiare. Mi sento quindi di dire un grande grazie ai medici e personale tutto per il grande lavoro che svolgono, che non è scontato. Ancora una volta capisco l’importanza del nostro ospedale, che merita di essere potenziato perché il personale tutto possa lavorare ancora meglio e non se ne vada in altre strutture. Viva l’ospedale Oglio Po“.

In periodo Covid, medici, infermieri, Oss, erano tutti divenuti angeli. Poi, col tempo, in tanti si sono dimenticati di quei giorni e dei tanti che hanno pagato, anche con la vita, la propria abnegazione in corsia. Qualcuno però angelo lo è rimasto, lo era prima e lo è rimasto anche dopo, e per davvero. Sono medici, sono infermieri e OSS. Non hanno ali, non sono supereroi, non hanno neppur la vocazione dell’esserlo. A volte sbagliano, come sbagliamo tutti nella nostra fallibilità. Ma ci sono uomini e donne che mettono tutto ciò che hanno nel loro mestiere: questa (come tante altre) ne è la testimonianza. Persone normali, professionisti umanamente e professionalmente speciali. Tanti in Oglio Po. Ed è bello scriverne.

Na.Co.

 

 

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