Opinioni

Biblioteca Mortara, un po' di
quiete in più non guasterebbe...

Andava meglio quando andava peggio. L’antico detto ben si adatta a descrivere come ci si trova oggigiorno negli ambienti della Biblioteca Civica di Casalmaggiore. Con la direzione di qualche anno fa il silenzio rappresentava la caratteristica principale e doverosa all’interno di un luogo che dovrebbe costituire la zona ideale per la lettura, per lo studio e quindi per la necessaria concentrazione dei frequentatori. Si percepiva una certa severità da parte di chi aveva l’incarico di gestire la struttura ma quel fare burbero e intransigente rappresentava alla fine la garanzia che le cose sarebbero andate come dovevano andare. Purtroppo oggi non è più così e la differenza la si percepisce constatando come gli abituali lettori si stiano diradando allontanandosi delusi da come il clima e l’atmosfera siano cambiate dentro la Biblioteca. Un posto di cui qualcuno ha forse frainteso le finalità, facendolo diventare una specie di salotto di conversazione. Che ad essere meno bonari si dovrebbe descrivere come un bar popolare in cui il chiacchericcio e il pettegolezzo riempiono con fragore la zona centrale del corridoio. Non per responsabilità dei dipendenti ma per colpa di qualche soggetto esterno che dopo la pennichella pomeridiana non trova di meglio che entrare dentro per manifestare l’irrefrenabile voglia di ciacolare. Facendo e ricevendo telefonate oppure sfornando a voce alta i racconti delle proprie esperienze e storie di vita, infarcite con accenti e inclinazioni dialettali casalasche. Vi sono poi orde di ragazzini che entrano correndo e urlando. Un tempo il sindaco faceva periodiche apparizioni in Biblioteca ma allora le cose funzionavano diversamente. Sarebbe auspicabile un ritorno a quell’epoca anche perché l’ambiente, con le migliaia di libri e volumi, ma soprattutto la cultura davvero lo esigerebbe.

Ros Pis

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