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Un sentito Grazie a Oglio Po per
le cure e la gentilezza per Rosa

Casalamaggiore ha sempre avuto il suo ospedale, un tempo era in città e nel 1992 fu inaugurato il nuovo Ogliopo appena fuori Vicomoscano. Da tempo al centro di dibattito per il lento ma inarrestabile depotenziamento, il nostro ospedale rimane una struttura importante su cui investire, una struttura da salvare.

Spesso arrivano segnalazioni, racconti, testimonianze di pazienti o parenti dei pazienti, che vogliono esprimere la loro gratitudine e al tempo stesso evidenziare l’importanza di avere un nosocomio vicino.

La Signora Rosa è anziana ed ha una serie di problemi di salute. Una sera, dopo alcuni giorni che non si sente bene, chiama la figlia perché il malessere è notevolmente aumentato la quale allerta il 118 e l’ambulanza arriva subito; gli operatori, gentilissimi, dopo una prima valutazione delle condizioni, decidono di portala in PS.

Inizia proprio al triage del pronto soccorso, dove viene prontamente accolta con estrema delicatezza, quello che dai famigliari viene definito un mese di cura e assistenza eccellenti. I parametri, dopo i primi esami, risultano compromessi su più fronti e viene quindi ricoverata in medicina uno. La salute della signora Rosa, cardiopatica da tempo, risulta vacillare su più fronti, emergono nuove criticità e il quadro clinico risulta estremamente delicato.

A scrupolose indagini seguono le terapie, il medico che la prende in carico è attento, scrupoloso e disponibile e ben presto se ne vede il risultato, Rosa comincia a reagire; ma non meno importanza hanno le attenzioni cariche di gentilezza e umanità di infermieri OSS e ASA. La scienza e la medicina, quando sono affiancate da empatia e sentimento di solidarietà raggiungono risultati a volte inaspettati.

Il malato ha bisogno di non sentirsi un numero ma una persona, ha bisogno di fidarsi, di rifugiarsi, di sentirsi al sicuro perché oltre a non stare bene ha paura. La famiglia racconta che ad intervalli regolari, senza essere necessariamente chiamato, qualcuno entrava in stanza per chiedere come va, per dare una carezza, per fare una coccola, per rassicurare con buone parole ogni paziente ricoverato, gesti che a un cuore malato, a un corpo sofferente fanno bene tanto quanto un medicamento.

Per tutte queste ragioni la famiglia tiene a ringraziare tutto il personale medico, infermieristico e ausiliario del reparto di medicina uno del nostro Ogliopo per le cura fisiche e psicologiche prestate a Rosa che oggi, a distanza di solo un mese, sta decisamente meglio e può iniziare il suo percorso riabilitativo per tornare alla sua vita e alle sue abitudini.

Da questa esperienza, e siamo certi anche da molte altre, è emerso anche quanto sia importante avere un ospedale vicino: permette di arrivarci in fretta in caso di urgenza, di raggiungere i propri cari, se ricoverati, in una manciata di minuti senza dovere prendere troppi permessi al lavoro.

Il grazie della signora Rosa è firmata dai familiari. Hanno desiderato che non venbisse pubblicato cognome a differenza del Grazie. Che è il loro ma pure quello di tutti noi…

Giovanna Anversa

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