Tornata, Penci dice no al
poker: "Non mi ricandido"
A disposizione sì, ma non come candidato sindaco. A poco più di tre mesi dalle elezioni, Mario Penci – uno dei sindaci in carica da più tempo, nel comune di Tornata – dice basta. Non un disimpegno totale dalla politica, sia chiaro, ma un disimpegno dalla primissima linea. Nella speranza che non arrivi il commissario e che cioè qualcuno si faccia avanti.
Mario Penci chiuderà il suo terzo mandato da sindaco: a questi però aggiunge nel curriculum altri cinque anni da assessore e altri dieci da consigliere. Un totale di 30 anni attivi in politica, tanto che lo stesso primo cittadino uscente si dice ora uscente e per nulla attirato dalla possibilità – garantita dalla nuova legge – del quarto mandato.
Il caso di Tornata, piccolo comune di poco più di 400 abitanti in Unione con Calvatone (una delle prime unioni in Lombardia peraltro), è abbastanza particolare: se adesso si fatica a trovare un candidato, cinque anni fa furono addirittura tre le liste in campo, un piccolo record per una municipalità così piccola, dove in genere si presenta una lista e al massimo una lista civetta.
Quest’anno però i tempi sembrano cambiati ed è il motivo per cui lo stesso Penci invita a una sorta di “governo di larghe intese”, coinvolgendo le varie anime politiche del paese, andando oltre il partito politico di appartenenza o ispirazione.
Tre mesi in politica non sono pochi ma nemmeno troppi, considerando poi che la scadenza per la presentazione della lista e dunque del candidato sindaco è un mese prima delle elezioni, dunque del 9 giugno prossimo. Poco più di due mesi, dunque, per maturare una scelta: se nessuno dovesse farsi avanti, Penci chiude comunque la porta. “Non voglio disimpegnarmi, ma è giusto che altri ora vadano avanti” ripete, sicuro, il sindaco uscente. Un avviso che fa scattare il count down.
G.G.