Cultura

Mad One, Giupy e Angelo: gli
aneddoti della città in birreria

Ha preso il via domenica scorsa, 24 febbraio, la nuova iniziativa di casa Mad One: incontri domenicali con artisti, letterati, cantastorie, librai indipendenti e viaggiatori folli.

Non molla sul concetto di non-solo-birra Nicolò, ed è sempre in cerca di format per intrattenere i clienti e offrire una manciata di tempo buono in cui fermarsi, ascoltare, bere qualcosa e rilassarsi. Figlio d’arte in questo, apprende da mamma Silvia che avere un’attività non vuole dire solo fatturare ma sentirsi parte del luogo in cui la propria attività respira e respirare con esso e la sua gente.

Grande overture domenica con Angelo Angiolini alla chitarra a far da sottofondo ad un Giuseppe Boles che ha saputo tenere l’attenzione di parecchi partecipanti raccontando di Casalmaggiore in un excursus attraverso decenni di storia, racconti, testimonianze e aneddoti.

Concentrare dieci mila anni della nostra storia in un unico racconto di 60 minuti. E’ un esperimento che avevo in testa da tempo perché solo conoscendo le vicissitudini di un paese si ha la percezione di veder trasformato il vivere un luogo nel vivere dentro il proprio luogo. L’idea non era certo quella di offrire una “lectio” dal sapore accademico, anche perché non ne avrei l’autorevolezza. L’intenzione era dar vita ad una chiacchierata tra amici così da condividere quanto appreso attraverso le molte letture, ascoltando e prendendo appunti da chi prima di me si è interessato al sapore di questa terra. Un lungo racconto che parte dal popolo Terramare oggetto di scavi per oltre un ventennio grazie ad un piccolo ma agguerrito gruppo di casalaschi mossi dalla curiosità e dal legame verso la loro terra e via via a narrare di Romani, Goti, Ostrogoti, Unni, Longobardi, Frati Benedettini, Carlo Magno, gli Svevi, La Serenissima, i Visconti, i Gonzaga. Le due grandi pesti, gli aiuti a Milano, le incursioni Spagnole e Francesi fino a Maria Teresa d’Austria e alla concessione a Casalmaggiore del titolo di CITTA’. Imprescindibili i riferimenti a Giovanni Baldesio, all’antico Castello, al Grande Porto, piazza e Municipio. E poi le tre nobili famiglie locali: Marini, Davalos e Salvaterra. Tanti nomi per un’unica storia: la nostra. Tra aneddoti semi-sconosciuti e qualche piccolo volo pindarico sboccia un racconto fatto di sfumature e di facile comprensione per chiunque abbia voglia di conoscere senza troppe pretese le fondamenta storiche del nostro antico paese. Pardòn…CITTA’”. (Giupi)

La partecipazione copiosa, l’istrionica capacità di Boles di trattenere l’attenzione e l’armonioso finger picking di Angiolini a cornice del tutto, inducono a dire “buona la prima”: un’ora di parole e di storia locale senza tentennamenti e senza quasi mai ricorrere a qualcosa di scritto per non perdere il filo. La sorprendente dialettica di Giupy, la voce calda, potente e musicale e una presenza scenica ridondante fanno di lui un uomo da palcoscenico capace di raccontare e di farlo ancor meglio se accompagnato da una buona chitarra.

La rassegna continua col seguente calendario.

  • Domenica 10 marzo: “Leros: il mio viaggio” a cura di Antonella Pizzamiglio.
  • Domenica 24 marzo “La Domenica indipendente”, librai che sfidano il mercato trattando case editrici indipendenti si raccontano e parlano di libri del cuore.
  • Domenica 7 aprile “Restituzione di un processo pittorico” a cura di Marco Goi.
  • Domenica 21 aprile “Le pagine che non ti ho mai letto” a cura di Giuseppe Boles e Giampietro Lazzari.

Un regalo di Mad One, un’opportunità di ascoltare cose belle, un modo per stare insieme senza schermi o tastiere di mezzo.

Giovanna Anversa

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