Ambiente

Aipo: "Rinaturazione PNRR, siamo
nei tempi". Ma difficile verrà dopo

Fare il punto su un’occasione: che va sfruttata al meglio, che andrà poi coltivata anche in futuro perché forse la parte più difficile sarà poi mantenere il paesaggio rinnovato grazie ai fondi del PNRR. Si parla di rinaturazione delle sponde del fiume Po e del paesaggio golenale e sabato pomeriggio agli Amici del Po, con la saletta gremita ma purtroppo anche l’assenza di amministratori dei vari comuni (per Casalmaggiore c’era il consigliere con delega all’Ambiente Mauro Sartori), è stata dato un importante aggiornamento dal direttore di Aipo Gianluca Zanichelli.

“Cinque schede per i primi 17 km di rinaturazione sono state approvate, dopo alcune modifiche rese necessarie da alcune osservazioni da parte del mondo agricolo – ha detto Zanichelli -. Ora lavoriamo su tutte le altre opere che dovranno essere concluse entro il 2026”.

A fare gli onori di casa Paolo Antonini, presidente degli Amici del Po. Con Zanichelli al tavolo anche Marco Pezzoni e Davide Persico, docente universitario da sempre interessato a temi ambientali: da lui – e da parte del pubblico – la sottolineatura dell’importanza del lavoro di mantenimento dell’ambiente che verrà ricreato, altrimenti sarebbero soldi buttati, e soprattutto del fatto che più l’ambiente è naturale e non modellato da interventi artificiali, meglio è.

“La manutenzione è prevista per cinque anni, ma ovviamente il lavoro più importante e non scontato verrà successivamente: quello che facciamo oggi andrà poi difeso e mantenuto, altrimenti è meglio non gettare via fondi pubblici per l’unico vero progetto green al quale l’Italia partecipa nel PNRR” hanno detto sia Persico sia Zanichelli.

Diversi gli interventi: da Cesare Vacchelli per gli ambientalisti, che ha ricordato come il progetto del PNRR rischiasse seriamente di andare perduto, a Damiano Chiarini, che ha sollecitato Aipo a comunicare di più con eventi di questo genere e a coinvolgere maggiormente la rete dei sindaci legati a Mab Unesco. Da Mauro Ferrari l’invito ad avere anche il software oltre che l’hardware, ossia a vivere di più la golena.

Giovanni Gardani

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