Oscar Amoah, l'addio: a
San Francesco il funerale
Un dolore contenuto quello dei familiari di Oscar Amoah che hanno seguito sabato pomeriggio la triste cerimonia – a cura delle onoranze funebri Mantovani – nelle chiesa di San Francesco. Un funerale accompagnato dalla comunità ghanese che ha accolto prima con angoscia e stupore la notizia della scomparsa di un loro fratello (come usa nel loro linguaggio) di soli 48 anni poi rassegnandosi e accogliendo l’evento come una scelta ineludibile del destino.
In questo sono stati sostenuti da don Arrigo Duranti Vicario di Santo Stefano e San Leonardo. Nell’omelia il sacerdote, che ha portato i saluti e la partecipazione del parroco don Claudio Rubagotti, ha ripetuto più volte che Dio non si scorda mai e non abbandona i suoi figli cominciando a preparare per loro la vita eterna già durante l’esistenza terrena.
Sono poi seguite diverse preghiere e commemorazioni in inglese e in lingua ghanese da parte del pastore africano Joseph e di altri partecipanti al rito funebre.
Tutti molto composti i presenti con le signore elegantissime in abiti neri e foulard di raso del medesimo colore Dopo la benedizione il feretro è stato accompagnato al cimitero dove la moglie non ha presenziato rispettando una tradizione del paese d’origine. Nell’attesa che si completassero le operazioni della chiusura del loculo si è assistito a quel punto a qualche momento di abbandono emotivo attraverso grida di dolore e braccia e mani alzate verso il cielo.
Successivamente un ultimo saluto ad Oscar la comunità ghanese l’ha riservato all’ interno dell’Oratorio San Leoardo con un momento maggiormente ispirato al costume e alla tradizione del popolo ghanese.
Ros Pis