Attracco del Ronchetto, c'è
una speranza per farlo ripartire
Da diversi anni l’attracco del Ronchetto a Motta Baluffi è di fatto inutilizzabile, in quanto le imbarcazioni (tranne quelle piccole quando il Po si gonfia) non riescono a transitare attraverso il canale che collega lo specchio d’acqua dove sorge l’attracco al fiume Po. Una situazione paradossale.
Quando fu realizzato l’attracco, grazie a ingenti fondi pubblici (il Comune partecipò alla spesa con una cifra inferiore), era chiaro che sarebbe stato necessario ogni anno dragare il canale per consentire il passaggio, e la cosa fu fatta solo nei primi anni, poi la spesa necessaria per compiere l’operazione (qualche decina di migliaia di euro) ha sconsigliato l’investimento, col risultato che l’area del laghetto è rimasta irraggiungibile alla gran parte delle imbarcazioni e utilizzata soprattutto per la pesca.
Diversi sono stati negli anni i tentativi di rianimare l’area, che ha subito un colpo fatale di recente con la decisione di Vitaliano Daolio di chiudere l’Acquario del Po (che si trova in una cascina a poche centinaia di metri dal Rocchetto) e di spostarlo sulla sponda parmense: una scelta dettata dall’impossibilità da parte del Comune di compiere i necessari interventi alla struttura. Sei anni fa ci provò il sindaco Giovanni Delmiglio a dare la scossa, affidando la gestione dell’attracco all’associazione Amici della Golena. A quel tempo la Regione Lombardia (l’assessore Gianni Fava era presente alla presentazione del progetto) garantì il suo interesse per riaprire il canale. Dopo la parata di personaggi sulla piattaforma dell’attracco e il pranzo presso l’Acquario del Po, oggi non resta nulla né del progetto né dell’Acquario.
Fino a che, qualche settimana fa, la speranza si è riaccesa all’annuncio da parte di Regione Lombardia dello sblocco delle risorse necessarie per il dragaggio del Po. Come annunciato dal consigliere regionale Marcello Ventura (che presentò una mozione specifica), la Giunta trasferirà ad Aipo le risorse necessarie all’avviamento delle operazioni di pulizia del fondale fluviale, finalizzate ad incentivare il trasporto fluviale sul Po e di riflesso potenziare l’attività del porto di Cremona e di quello di Mantova. Un primo passo, si affermava, verso la bacinizzazione del Po, per una somma complessiva superiore al milione di euro. Anche il consigliere Pd Matteo Piloni ha espresso la sia soddisfazione, ricordando che egli stesso anni fa aveva proposto di effettuare il dragaggio.
Il sindaco di Motta Baluffi Antonietta Premoli si è attivata contattando Aipo, per sapere se finalmente anche il Ronchetto potrà essere raggiungibile tutto l’anno, ma la risposta di Aipo è stata negativa: l’operazione non ha finalità turistiche ma solo commerciali, quindi il canale rimarrà com’è. Una doccia fredda, se si pensa che tra gli attracchi che furono realizzati a fine anni Novanta nella stessa operazione solo quello di Motta Baluffi è in un’area interna.
«Noi Amici della Golena – ci dice il presidente dell’associazione Gianluca Veronesi – non gestiamo formalmente l’attracco, ma diamo un contributo per le operazioni di controllo dell’area e di intervento sulle piante che aderiscono nei pressi dell’attracco, però sarebbe necessario intervenire per dragare il fondo del canale. Capisco che l’operazione sia costosa, ma non dico di effettuarla ogni anno». Non è troppo tardi per inserire questa piccola appendice ai lavori che si faranno: basterebbe un po’ di buona volontà.
V.R.