Musica: Koomari e l'arte che si
rinnova. 23 febbraio esce l'album
Di loro scrivevo nel 2017: “è bello vederli credere in loro stessi e provarci, seppur con tanti timori, ed è bello vederli sbocciare pian piano, crescere e tradurre la loro passione in canzoni, video ed album”, all’epoca erano i Niente di Personale”, oggi sono i KOOMARI. La band necessitava di cambiamento, in parte già avvenuto nella formazione, sia nel nome che nel genere, c’era bisogno di uscire da un certo tipo di atmosfera artistica, per passare a qualcosa di più maturo, di più strutturato: dal rock/prog psichedelico, oggi coda strumentale di un passato giovanile, si vira verso un funk gradevole e avvolgente, che contiene ancora qualche graffio rock e mantiene un respiro di note psichedeliche, su cui si innestano echi latineggianti per un insieme decisamente armonico e caldo, che induce a muovere il corpo. I componenti li conosciamo bene, sono un mix di talenti differenti e complementari, di caratteri artistici delineati e in divenire, di intelligenza e cultura, di apertura su nuovi orizzonti:
- Marco Goi – Basso
- Luca Bernardi – tastiere
- Giuseppe Anversa – chitarra
- Tommaso Frassanito – batteria
- Leonardo Visioli – lead singer
- Michele Veneziano – testi, chitarra e voce
In attesa del loro primo EP “Movimento” in uscita venerdì 23 febbraio, ci hanno regalato un anteprima due dei quattro brani che lo compongono con relativo video, in collaborazione con Loma Video e Gabriele Busi alle percussioni: “Magico” e “Pietà” sono due canzoni di facile ascolto, dalle sonorità raffinate e ricercate, percepite fluide a pelle e ad orecchio, ipnotiche e ballabili, rilassanti ed energiche.
La voce calda, dalle tonalità rassicuranti di Leonardo, accompagna note profonde che arrivano leggere e fornisce la sensazione di una doccia tiepida che scroscia addosso dopo una corsa. Non da meno sono i video, che mettono in scena una sorta di fiaba in cui si muovono principi, duchi, dame rapite e fattucchiera. Elementi magico/esoterici tra la natura della bassa e ambienti illuminati da palle strobo che evocano l’atmosfera dance anni ‘80, cornice perfetta in quanto la musica fa lo stesso.
Doti musicali ma non solo: sceneggiatura, recitazione, costumi, costruzione video incantano alla stessa maniera. Il sound induce a proseguire l’ascolto e in seconda battuta ad interiorizzare e goderne grazie a quella cadenza funk più o meno forte che trascina nel piacere. Il nome che si son dati è una crasi derivante dal loro sentirsi parte del territorio e dalla passione per il mito e le leggende altre: dalle “comari di un paesino” per dirla alla Faber, e dalla Dea indù Kumari: ladies and gentlemen, ecco a voi i Koomari, sei giovani musicisti in continua evoluzione e crescita, uomini che san giocare con le note e con l’arte.
Michele Veneziano, parte autoriale del gruppo, dice di trovarsi davanti a un canale espressivo nuovo, un grande gioco di orchestrazione. Non più una scrittura fatta per sé ma per un gruppo, davanti al quale ci si sente nudi: “ogni volta che porto dentro un testo o un’idea “metto a disposizione un pezzo di me, privo di corazza protettiva, e lascio che la mia idea, la mia armonia venga miscelata con le altre in un tutto corale ed evoluto rispetto al punto di partenza, è una nuova difficile, bella sensazione”. (M.V.)
Oltre all’EP in uscita potremo ammirarli dal vivo il 9 Marzo presso il Caffè Centrale, primo debutto live dopo la ripresa. E, a proposito di caffè Centrale, torna dopo una pausa forzata La Centralissima, rassegna musicale che parte da una idea degli stessi nel 2016. Cinque incontri – nei giovedì di maggio – di artisti che eseguono musica loro, inedita e spesso di nicchia, una altro prezioso regalo alla comunità, bene organizzato e gratis, da parte di un gruppo di nostri artisti liberi.
Infine, l’ultimo tassello di quello che potremmo definire un big project, la loro associazione culturale “Bemolle” all’interno della quale nasce “Risorgiva Dischi”, una piccola etichetta discografica indipendente che pubblica artisti con l’intento di dare una casa a progetti musicali del territorio o riportare alla luce lavori di valore persi nel mare magnum del web. Bemolle e Risorgiva vogliono essere un contenitore di idee e analogie che si guardano e si parlano, un insieme di personalità che intendono dare forma a collaborazioni che già esistono e/o accoglierne di nuove.
Talento indiscusso e la finezza nell’intuire che confronto e collaborazione, veri motori di una crescita matura che conservi il passato e lo mescoli al futuro, sono validi ingredienti per il lievito madre dei loro sogni.
Giovanna Anvesra