Fotocine e Casa Giardino: una
piccola perla di cuori narranti
C’è una gioia profonda, nascosta nelle piccole – grandi – cose. Una emozione così difficile da spiegare che non va spiegata affatto. C’è, si diffonde, esplode a volte dentro ed altre ti lascia sorpreso. “E’ l’inaugurazione più intensa alla quale abbia mai partecipato“. Non sono parole vergate da noi, che scriviamo spesso per passione ed altre per mestiere. Sono le parole del presidente del Fotocine Casalasco, Antonio La Montanara, che di presentazioni e vernissage ne ha tanti sulle spalle. L’inaugurazione più intensa. Ed è un po’ di pioggia alle sue finestre a sottolinearlo più forte. Quella gioia profonda dell’esserci. A prescindere. Dell’essere lì non per convenzione, ma per condivisione. Non per presentare qualcosa, ma per essere presenti in qualcosa di unico. Mano, cuore anima. Ed emozione vera.
L’arte dei ragazzi del fotocine è quella – e sempre più stringente – di raccontare storie. Ognuno per la sua strada, ognuno con la sua storia, ognuno con una propria tecnica ed un proprio vissuto. L’arte dei ragazzi di Casa Giardino è quella di raccontare storie. Storie che si incrociano, si sviluppano su strade diverse ognuna con una sua infinita dignità, e tenerezza. Ognuna con una potenza espressiva a volte lieve, ed altre dirompente: ognuno con le potenzialità che ha, ognuno – e comunque – con una storia da raccontare. Storie di vita, di cammino, di fatica, di pioggia e di vento. Storie di terra e d’amicizia, di confini e di salti per affrontare le barriere, storie di semplici sguardi e di amicizia. Di aiuto e di condivisione.
E’ stata inaugurata ieri pomeriggio la mostra in collaborazione con il Fotocine Casalasco ed esito del percorso laboratoriale condotto da Laura Giacomelli dal titolo Ascolta: ti racconto, con i ragazzi di Casa Giardino. Tanti i partecipanti che hanno gremito Casa Giardino. “E’ straordinaria la forza di un luogo come questo – racconta una delle volontarie di Casa Giardino – che sa radunare persone di diverse età. Se ci si guarda intorno, anche oggi è accaduto questo, ci sono bambini, giovani ragazzi e noi, ex-giovani ragazzi, che in questo luogo ritroviamo la vitalità.”
Ed è straordiaria la forza di chi ha voluto organizzare un progetto come questo, che attraverso un percorso duraturo nel tempo ha portato i ragazzi ad un dialogo con loro stessi, tra loro stessi, fino ad estendersi comprendendo il mondo che li circonda. Un dialogo che ha rispettato le individualità raccontandole in maniera corale come spesso accade a Casa Giardino, in cui l’individuo è sempre e solo in quanto persona interconnessa agli altri.
Questo è in fondo ciò che abbiamo appreso da questa bellissima storia, che ci hanno raccontato i ragazzi stessi permettendoci di affacciarci alle finestre del loro mondo. E’ un mondo che abbiamo conosciuto, e in questa storia un poco ritroviamo anche noi stessi. Ed è stato emozionante.
Senza indugio anche il presidente del Fotocine casalasco, ha manifestato profonda emozione sottolineando il valore profondo che hanno le storie, al centro delle opere dei fotografi che hanno partecipato alla mostra “Confini” portata alla fiera di San Carlo l’anno scorso. I ragazzi hanno quindi passato il testimone a ciascun fotografo che ha esposto la propria storia concretizzando il cuore di questo evento: la reciprocità. E’ stato un percorso che ha permesso di adottare varie prospettiva attraverso cui possiamo ritrovare i confini, con uno sguardo critico e sempre costruttivo.
E’ una mostra che ci prende per mano, con semplicità e autenticità. Oggi alle ore 16:00 si ripeterà la presentazione con la partecipazione del Fotocine casalasco e sarà possibile visitarla fino al 9 febbraio. Saranno gli stessi ragazzi e ragazze di Casa Giardino a spiegarla ai visitatori. Saranno i fotografi – qualche volta – a raccontare le proprie emozioni e a narrare attraverso le immagini. Saranno Giampaolo, Matteo, Marisa, Patrick e tutti gli altri a spiegare dove portano finestre e fili, cosa sono le pietre angolari, come si viaggia a cavallo di un freccia rossa o attaccati ad un sorriso. narrare cosa c’è di loro dentro quelle foto, in qulle finestre. E saranno quelle finestre, e quelle foto, e quelle storie, e quei sorrisi a narrare un po’ di noi. Noi, che siamo deboli di cuore. Con tutto ancora da imparare e da comprendere…
Nazzareno Condina