Asolana, si torna a parlare di
allargamento: ma per ora c'è il no
Non è previsto, non a breve almeno, l’allargamento della strada Asolana, l’arteria nota anche come 343, che collega il territorio di Brescia con quello di Mantova, prende il nome dal comune di Asola e, come noto, è a anche la via più battuta da mezzi – pesanti e non – del Casalasco.
Una strada che, per la sua importanza, arriva anche in Emilia, passando sul ponte di Casalmaggiore-Colorno, del quale tanto si è parlato durante i 21 mesi di chiusura e sul quale si continua a tenere alta l’attenzione – giustamente – in vista dell’arrivo del nuovo manufatto. Di Asolana si è parlato anche in Regione, perché la strada, essendo molto trafficata e teatro anche di diversi incidenti proprio perché molto battuta dai mezzi, doveva essere oggetto di una riqualificazione e soprattutto di un allargamento in alcuni tratti.
L’Asolana non è una tangenziale (anzi a Casalmaggiore e San Giovanni in Croce proprio una tangenziale toglierebbe mezzi dall’Asolana e alleggerirebbe il traffico in centro paese), ma in alcuni punti deve sopportare un traffico alle strade ad alta percorrenza. Da qui la richiesta che era arrivata al Pirellone di allargare l’Asolana.
Ma se la Regione al momento ha detto no, bocciando l’ordine del giorno presente da Marco Carra, consigliere regionale del Pd, ecco che nel 2021, quando l’Asolana passò definitivamente dalle Province ad Anas, due diversi parlamentari – di sponde diverse, da un lato Andrea Dara della Lega e dall’altro Matteo Colonnino di Italia Viva – parlarono di impegno per ottenere l’agognato allargamento. Il costo sarebbe di 14 milioni, o almeno questa è la stima che era stata fatta all’epoca da Anas.
La discussione è tornata di moda con l’ordine del giorno di Carra, bocciato sì ma che ha riacceso i riflettori sul tema: in alcuni punti l’Asolana ha davvero bisogno di cure e non semplicemente di nuovo asfalto. Dopo almeno quattro anni di discussioni accese, ci sarà una volta buona?
G.G.