Politica

Fomiatti: "Consiglio Europeo per
le Regioni: perché non ci siamo?"

Insiste sul coinvolgimento anche europee delle istituzioni per il rilancio a livello locale, Gabriel Fomiatti, consigliere comunale del Listone. Ne aveva parlato, lo stesso consigliere, nell’ultima seduta del 2023 e ora rimarca il concetto, indicando una strada a suo dire non così conosciuta. “Siamo arrivati al dunque. Ora o mai più. Casalmaggiore è ferma, ferma da troppo tempo. Ferma a livello sociale, economico, imprenditoriale. Ferma demograficamente. E’ ferma politicamente e nei modi di amministrare il Comune. Siamo fermi al gestire il nostro orticello con interventi a spot più o meno grandi. Si sta cercando di mantenerlo, per quanto possibile, così com’è. Nel frattempo però il mondo va avanti“.

Fomiatti in particolare fa riferimento al “Comitato Europeo delle Regioni. “Per affrontare il presente e il futuro c’è da innovare il modo di fare politica. Non si può continuare con lo stesso metodo di trent’anni fa. Oggi il mondo è interconnesso, aperto ai rapporti e agli scambi. L’Europa è una realtà sempre più presente che, nonostante i limiti che ha, può essere una grande risorsa e una grande opportunità per gli enti territoriali. C’è da uscire dagli uffici del Municipio. Esiste il “Comitato Europeo delle regioni”, ente che raggruppa tanti amministratori locali che si coordinano e creano rapporti per sviluppare i territori. Io, con tutti i limiti che posso avere nell’esercizio delle mie funzioni, ne faccio parte. Ma non posso avere lo stesso peso che avrebbe il Sindaco. Purtroppo ad oggi nessuna figura di spicco dell’Amministrazione Casalasca ne fa parte. E questo si sente. Dobbiamo tutti capire, cittadini compresi, che se continuiamo a rimanere chiusi in noi stessi siamo destinati a scomparire”.

L’altra priorità – spiega Fomiatti – che dovrà affrontare la prossima amministrazione, inevitabilmente legata a quanto detto sopra, è l’attrattività che Casalmaggiore deve avere per i giovani. Deve diventare un polo giovanile. E in questo è fondamentale il coordinamento con le scuole e le università, oltre che la capacità di offrire condizioni vantaggiose che stimolino i ragazzi ad investire il proprio futuro e le proprie capacità qui da noi. Per ottenere questo non c’è bisogno di investimenti astronomici. Serve semplicemente un programma generale che vada in questa direzione, oltre che la capacità, la determinazione e la voglia di perseguire con costanza questi obiettivi tramite interventi coerenti, creando relazione sempre più strette con gli ambienti interessati. Questi non sono temi astratti. Non sono temi lontani dalla realtà come può sembrare. Questo è il tornare ad immaginare il futuro e lavorare per costruirlo. Questo vuol dire dare una direzione chiara a cosa si vuole diventare e come si vuol diventare un territorio di peso fuori dall’irrilevanza”.

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