Salute

Oglio Po, criticità e domande:
il Coordinamento si fa sentire

Torna a farsi sentire il Comitato dei cittadini per l’Oglio Po. Sono stati tre mesi intensi di lavoro da quella riuscita manifestazione pubblica d’ottobre in Piazza Garibaldi a Casalmaggiore, mesi di impegno costante, di raccolta segnalazioni, confronti e attività a bassa intensità. Mesi di lavoro in cui, raccolte le segnalazioni, è stato elaborato un documento che segnala le criticità, chiedendo a chi di dovere di intervenire. Resta ancora tanta la strada da fare, e Oglio Po ha ancora numerosi problemi da risolvere.

Anno Nuovo, vita nuova, recita il proverbio, ma per il Coordinamento dei cittadini e cittadine per l’Ospedale Oglio Po continua la missione di antenna per captare segnalazioni e malumori della cittadinanza circa le criticità dell’assistenza sanitaria locale che, purtroppo, dispiace constatarlo, non è migliorata dalla precedente rilevazione, a tre mesi dalla partecipata manifestazione del 14 ottobre scorso“.

Uno dei punti nodali è il destino del Laboratorio analisi che, secondo le rassicurazioni dell’Asst, non sarebbe a rischio trasferimento a Cremona (vicenda peraltro già vista nel 2013 con le stesse modalità): al personale però queste rassicurazioni non sembrano pervenute, poiché il clima interno tra gli operatori è di inquietudine.

Ci conforterebbe apprendere notizie positive che possano controbilanciare la sensazione di abbandono suscitata dalle molte situazioni precarie che si vanno sommando:

  • L’ambulatorio di oculistica ha difficoltà a fare programmazione a lungo termine per il ritardo nel rinnovo dei contratti, il pronto soccorso oculistico è stato ripristinato da poco, dopo una lunga pausa per carenza di personale. Abbiamo notizie che il primario responsabile ha necessità di aumentare l’organico di almeno un medico (pensiamo che si potrebbe “pescare” dalla graduatoria del concorso svoltosi recentemente), ma al momento non ha avuto riscontro dalla Direzione, confidiamo in una apertura dei nuovi direttori generale e sanitario. Sarebbe un vero peccato non cogliere questa opportunità perché il servizio è molto apprezzato dai pazienti per la premurosa ed efficiente professionalità di tutto il reparto che, nonostante possa contare su un numero esiguo di medici, non ha nulla da invidiare alle prestazioni eseguite negli ospedali più vicini.
  • Servizio prevenzione infezioni ospedaliere: da un anno è cambiata l’organizzazione del servizio: da due coordinatrici (una per Cremona ed una per Oglio Po) si è passati ad una sola Coordinatrice Aziendale. La sostituta della precedente coordinatrice Oglio Po (ora in pensione) è diventata la Coordinatrice Aziendale ed è presente in Oglio Po 1 o 2 giorni la settimana. All’Oglio Po è parzialmente affiancata nelle sue funzioni da una collega infermiera che, malgrado il grande impegno, senza un’adeguata formazione e senza l’appoggio di un Direttore Medico (figura assente in Oglio Po da ormai due anni) non può improvvisare competenze specifiche per svolgere la funzione essenziale di evitare le infezioni ospedaliere: logica vorrebbe che il turnover per i servizi fondamentali fosse garantito e non lasciato all’improvvisazione.
  • Chirurgia: l’attuale primario sta per andare in pensione ma non si sa ancora chi potrebbe sostituirlo perché i bandi non vengono mai organizzati per tempo, al fine di garantire la continuità del servizio, e non è neppure stato assegnato l’incarico a chi dovrà succedere al Coordinatore Infermieristico del Comparto Operatorio, in pensione dal 1° gennaio 2024. Ciò significa dover istruire il supplente provvisorio che ovviamente sarà tenuto a coprire ruoli diversi, riducendo le risorse previste per ciascun reparto con inevitabili ripercussioni sulla qualità dell’assistenza. Al momento restano aperti ed operativi, ma solo un pomeriggio alla settimana, gli ambulatori di Senologia e di Proctologia.
  • Cardiologia: abbiamo accolto con sollievo la nomina del nuovo primario dott. Moschini, ma questo fatto positivo, da solo, non basta a risolvere la situazione di un reparto in grande sofferenza per carenza di medici strutturati. Il necessario ricorso ai medici gettonisti e la poca chiarezza sul fatto che i rispettivi contratti possano essere prorogati o meno, impediscono di fatto una programmazione a medio-lungo termine con la conseguenza che si riflette sull’organizzazione delle agende ambulatoriali e quindi sull’allungamento delle liste di attesa: fino alla scorsa settimana non c’era disponibilità di visite ed esami strumentali collegati se non a 6-7 mesi, in questi giorni la situazione sembra essersi sbloccata, ma fino a quando?
  • Mentre accogliamo positivamente l’installazione della nuova Risonanza Magnetica, dobbiamo purtroppo rilevare che funziona solo una volta a settimana, con intuibili disagi per i pazienti.

L’impressione generale è desolante e non solo per la scarsità di personale che compromette la funzionalità dei reparti e dei servizi ai pazienti; chiusure improvvise del bar all’insaputa di visitatori e personale, il bancomat fuori servizio da settimane, sono pessimi segnali soprattutto per i parenti che si trovano a passare una o più giornate in un ospedale lontano da centri abitati per assistere i propri cari, senza poter usufruire di servizi spesso necessari; il degrado esterno nel perimetro dell’ospedale non contribuisce certo a mitigare questa sensazione di abbandono.

Certo, gli investimenti ci sono: per la creazione di un Hospice, per i lavori di ristrutturazione degli esterni (promessi da tempo, ma non ancora iniziati), per la dotazione di nuovi macchinari, ma ciò che è davvero essenziale è l’implementazione del personale (medico ed infermieristico) col quale, ad esempio, la Cardiologia tornerebbe a funzionare a pieno regime (mentre ora i posti letto sono ancora scarsi) e la Radiologia potrebbe garantire un servizio h24, per poterne sfruttare appieno le potenzialità.

Il fatto di non prevedere per tempo la sostituzione del personale in via di pensionamento (si suppone che la Direzione Sanitaria o l’Ufficio del Personale dispongano delle necessarie informazioni) al fine di garantire la puntuale copertura dei ruoli chiave, evitando il ricorso a supplenti sottratti ad altri reparti, crea situazioni di tensione che peggiorano nei periodi in cui la struttura va in stress per oggettivi aumenti di lavoro (ad esempio nei periodi influenzali o epidemici), compromettendo anche la sicurezza stessa dei pazienti ed aumentando i rischi clinici.

Alla luce dei problemi evidenziati, la domanda sorge spontanea:

a chi interessa VERAMENTE la salute delle persone che prima si rivolgevano (e trovavano risposte) nei servizi dell’Oglio Po? A chi interessa VERAMENTE ridurre le difficoltà e le carenze sempre più pesanti che si stanno accumulando? Insomma, la salute della popolazione del comprensorio Oglio-Po è ancora VERAMENTE nelle agende e nei pensieri dei Gestori Locali e Centrali o siamo già rubricati come vuoti a perdere?

La domanda è ancor più pressante in considerazione delle somme esorbitanti che ci si accinge a spendere per la costruzione di un nuovo avveniristico ospedale a Cremona che assorbirebbe non solo le risorse attualmente stanziate, ma anche quelle future (per i motivi già ampiamente illustrati sulla stampa), ipotecando quindi gli investimenti destinati alla medicina territoriale, al potenziamento dell’ospedale OGLIO PO come di altri presidi locali (Case di Comunità, ecc…) ed alla riorganizzazione del personale per garantire l’ottimale copertura delle necessità reali dell’utenza.

In questa fase di rinnovo della Dirigenza a vari livelli (Direttori Generale, Sanitario, Socio-Sanitario e Amministrativo ASST e dei vari ruoli apicali collegati nonché Dirigenza ATS), il Coordinamento dei cittadini e cittadine per l’Oglio Po auspica che il passaggio delle consegne tenga conto delle criticità esposte e soprattutto del clima di profondo malumore che serpeggia sia all’interno che all’esterno del Presidio Ospedaliero Oglio Po (motivato dalla chiara percezione di essere considerati come la Cenerentola della Provincia) e sollecita quindi una risposta concreta, non in termini di annunci, ma di effettivi e visibili interventi volti a rafforzare la quantità e la qualità delle prestazioni offerte alla cittadinanza. L’invito è quello di non cedere alla tentazione di investire in progetti velleitari, ma di utilizzare ogni risorsa disponibile per ridurre le bibliche liste d’attesa e soddisfare i bisogni soprattutto dei più fragili, assicurando tutto quanto sia adeguato alle necessità della popolazione.

Confidiamo nel ruolo della stampa e dei rappresentanti dei cittadini perché difendano la sanità pubblica (che è di tutti, a prescindere dalle appartenenze politiche o partitiche) in ogni possibile contesto e secondo le proprie specifiche competenze.

A questo proposito, sarebbe veramente interessante e di pubblica utilità un’inchiesta giornalistica sulla situazione dei tempi di attesa per visite ed esami nel nostro territorio. Forse un’indagine indipendente e basata su dati concreti potrebbe aiutare a definire quali sono le reali priorità della popolazione. Basta una semplice telefonata per misurare la differenza tra le tempistiche nelle strutture pubbliche e quelle private.

Ai sindaci invece, che hanno partecipato all’incontro con i nuovi Direttori Generali della sanità lombarda, nella loro veste di primi responsabili della salute delle popolazioni che amministrano, rivolgiamo alcune domande cruciali:

  1. Nell’incontro si è parlato del futuro dell’Oglio Po e del destino dei suoi servizi alla popolazione?
  2. Qualcuno della Direzione Sanitaria Regionale o locale ha fatto proposte concrete su questo tema?
  3. Qualcuno dei Sindaci presenti si è fatto portatore delle ben note problematiche della nostra popolazione in ambito sanitario?

Dalle risposte che perverranno allo scrivente Coordinamento dei Cittadini e Cittadine per l’Oglio Po, potremo comprendere se davvero sarà attuato un serio programma sociosanitario che soddisfi i bisogni degli utenti“.

redazione@oglioponews.it

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