Cronaca

Riforma rinviata alla prossima
settimana: terzo mandato blindato

Voci da Roma dicono che, anche se qualcosa cambiasse a livello regionale rispetto al testo che sarà discusso, nessuna modifica sostanziale dovrebbe essere apportata sulla novità dei limiti di mandato nei comuni sotto i 5mila e fino a 15mila abitanti.

Il consiglio dei Ministri riunito nel pomeriggio del 16 gennaio ha rinviato alla prossima settimana la discussione sulla possibilità del terzo mandato per i sindaci dei comuni fino a 15mila abitanti.

Un tema che tocca da vicino il discorso candidatura per i primi cittadini uscenti di Casalmaggiore, Soresina e Castelleone, tre dei maggiori comuni al voto in provincia di Cremona il prossimo giugno, che si trovano in questa situazione demografica. In particolare, potrebbe ricandidarsi Filippo Bongiovanni sindaco uscente di Casalmaggiore, eletto nelle ultime Regionali in Consiglio tra le fila della Lega, ma poi costretto a dimettersi per ineleggibilità.

A Castelleone il sindaco Pietro Fiori ha più volte informalmente affermato di non intendere ricandidarsi anche se ne avesse la possibilità, mentre non sono note le intenzioni di Diego Vairani, primo cittadino di Soresina. Entrambi sono di area centrosinistra.

Le notizie che giungono da Roma parlano di screzi accesi nella stessa maggioranza, ossia tra Fratelli d’Italia e Lega, sul tema però soprattutto del limite di mandati per i governatori, dunque per le Regioni. Voci di corridoio danno per scontato che eventuali accordi e dunque eventuali modifiche alla bozza di testo non dovrebbero coinvolgere e nemmeno sfiorare il tema dei comuni, concentrandosi appunto solo sulle Regioni: dunque, comunque vada a finire, nessuna modifica sostanziale dovrebbe essere apportata sulla novità dei limiti di mandato nei comuni sotto i 5mila e fino a 15mila abitanti.

Il provvedimento di cui si parlerà in CdM, a questo punto, la prossima settimana modifica l’articolo 51 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, eliminando inoltre qualsiasi limite (ora posto a tre mandati consecutivi) per i sindaci dei Comuni fino a 5mila abitanti, situazione nella quale si trova la grande maggioranza dei comuni cremonesi. La norma precisa che i mandati svolti o in corso all’entrata in vigore del decreto si computano per l’applicazione delle disposizioni.

Ancora da definire le date esatte per le tre consultazioni, Comunali, Regionali ed Europee. Il Governo punta su un election day l’8 e il 9 giugno.

Quando il testo di legge sarà definitivamente approvato, una volta superati gli ostacoli politici all’interno del centrodestra, sarà spianata la strada all’individuazione dei prossimi candidati negli 87 comuni al voto in provincia di Cremona. Non è un mistero che sia sempre più difficile trovare persone con la voglia di mettersi in gioco, quindi la possibilità di avvalersi di primi cittadini uscenti è una risorsa in più per i partiti nella ricerca dei candidati. Incarico, quello di primo cittadino, che la riforma degli emolumenti potrebbe rendere decisamente più allettante.

Giuliana Biagi-Giovanni Gardani

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