Economia

Casalasca, nuovi servizi in vista?
La strada per il 2025 è partita

"Alcuni sono legati ai rifiuti, come servizi cimiteriali, pulizia stradale e similari, ma altri sono servizi che vanno oltre il core business dei rifiuti: penso ad esempio a servizi energetici, servizi digitali oppure alla possibilità di divenire centrale unica di committenza per tutti i comuni. Ogni comune fa le sue proposte”. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Guardare al futuro di Casalasca Servizi per tempo. Tempo che non manca, ma intanto i comuni iniziano a parlarne. Presto per parlare di multi-utility (definizione al momento fuori luogo), ma intanto in consiglio comunale a Casalmaggiore, il comune principale servito da Casalasca, si è indicata una strada che dovrebbe essere seguita.

“Siamo ancora ad una fase preliminare, in realtà – ha spiegato il sindaco Filippo Bongiovanni -. Casalasca ha 42 comuni soci che arrivano fino alle porte di Cremona e pure oltre. Il servizio scadrà il 31 dicembre 2025 ma in realtà per partire con una nuova gara servono mesi quindi non siamo eccessivamente in anticipo. Questi mesi saranno utilizzati per fare relazioni e studi: abbiamo delegato Casalasca Servizi di trovare un consulente a livello nazionale per capire quali servizi possano essere svolti. Alcuni sono legati ai rifiuti, come servizi cimiteriali, pulizia stradale e similari, ma altri sono servizi che vanno oltre il core business della società: penso ad esempio a servizi energetici, servizi digitali oppure alla possibilità di divenire centrale unica di committenza per tutti i comuni. Ogni comune fa le sue proposte”.

In totale 38 comuni hanno già aderito, facendo proposte, dunque un primo passo importante c’è già stato. “Si valuta la fattibilità di queste proposte e lo studio deve anche verificare in che modalità potranno essere realizzate: oggi Casalasca – ha detto Bongiovanni – è società mista con i privati che detengono il 27% della società. Si continua con la mista, regolata con la nuova legge Madia, oppure si trasforma “in house” col 100% di proprietà dei comuni? Dobbiamo capirlo proprio con questi studi ad hoc. E nella valutazione rientra anche la possibilità di rivolgersi a un mercato esterno per i nuovi servizi richiesti, qualora siano economicamente più vantaggiosi”.

Un percorso inserito all’interno di una partecipata che è dunque ancora tutto da disegnare, valutando l’opzione migliore. Ma la lunga marcia verso il 2025 è iniziata. Intanto, nell’ambito delle varie razionalizzazioni, Bongiovanni ha spiegato al consiglio che il Gisi è stato liquidato e che parte delle risorse ricavate sono servite per chiudere la pratica con 2I Rete Gas, oltre che per finanziare i lavori alla scuola di Vicobellignano.

Le partecipate rimaste per il comune casalese sono ora Azienda Farmaceutica Municipale, Casalasca, Padania Acque, Consorzio Forestale e Gal Terre del Po, ora divenuto 2.0 dopo la fondazione della nuova società che opererà nel prossimo settennato (nel primo, ormai concluso, il Gal Terre del Po ha distribuito il 98% delle risorse a disposizione, per un totale di 6 milioni di euro).

G.G.

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