Cronaca

Pendolari del nord Italia, unitevi:
bresciani d’accordo per il comitato

Fa sapere Pierantonio Prior: “Rappresento un gruppo di pendolari che ruota attorno a Brescia e che, come tutti, si scontra con i disagi quotidiani che Trenord crea in modo ravvicinato. Non ultimo i rimborsi per i ritardi che non saranno più automatici, ma che dovranno essere richiesti esplicitamente”. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

È di Vanni Mantovanelli, pendolare per questioni di lavoro sulla tratta ferroviaria compresa tra Mantova e Cremona, l’idea di mettere insieme in un coordinamento i vari comitati di pendolari che ogni giorno devono sobbarcarsi le linee del nord Italia. Idea probabilmente rinforzata dalla consapevolezza delle levatacce cui lui stesso e tanti altri pendolari andranno incontro a partire dal 14 gennaio, quando aprirà il cantiere per il raddoppio del binario tra Mantova e Piadena e si dovrà raggiungere Bozzolo tramite i pullman sostitutivi.

Mantovanelli ha parlato della sua idea a vari pendolari del Piemonte, della Liguria e anche dell’alta Lombardia, ricevendo infine l’ok da quelli del Bresciano. Fa sapere Pierantonio Prior: “Rappresento un gruppo di pendolari che ruota attorno a Brescia e che, come tutti, si scontra con i disagi quotidiani che Trenord crea in modo ravvicinato. Non ultimo i rimborsi per i ritardi che non saranno più automatici, ma che dovranno essere richiesti esplicitamente”. Anche a Brescia, in poche parole, è evidente il malcontento contro il gestore del servizio ferroviario per conto della Regione: “Solo se ci si mette insieme si riesce a fare la voce grossa – afferma Prior – e a ottenere risultati. Quindi, l’unica strada è quella di organizzarci”.

Mantovanelli e Prior si sono già incontrati diverse volte per affrontare l’argomento. “Noi – spiega Prior – abbiamo il diritto di essere sentiti con cadenze definite perché solo così possiamo porre questioni importanti, come parte della questione e non come semplici fruitori di un servizio che offre treni vecchi e spesso sporchi, frequentati da personaggi pericolosi, mezzi non all’altezza di rispondere alle giuste aspettative di noi pendolari e dei passeggeri in generale”. Da qui l’idea di unire i pendolari di Piemonte, Liguria e Lombardia: “Sono le persone con cui ci rapportiamo periodicamente, – prosegue Prior – tutte consapevoli che questa sia l’unica strada da intraprendere. I presupposti e i contatti ci lasciano ben sperare. Nelle espressioni di chi viaggia da pendolare c’è ormai troppa rassegnazione. E come dargli torto, dopo anni e anni di comitati che hanno portato a casa poco o niente”.

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