Africa Eco Race, Bruno Arcuri sta
bene, probabile guasto meccanico
Sante poi non riesce a trattenere le lacrime. Sono state ore pesanti anche per lui, come per i familiari... “Un po’ mi dispiace, però l’importante è che Bruno stia bene e che decida il da farsi, punto"
Bruno Gabriel Arcuri non c’è più nella lista dei piloti ancora in corsa. La sua moto la si vede nella notte del deserto, quella appena trascorsa, su uno dei due camion balai accorsi per prestare aiuto. Lui sta bene, ed è questa la cosa fondamentale, ma la moto sembrerebbe aver ceduto. Il pilota di casa nostra è stato portato in uno dei due punti bivacco nella serata di ieri, in un punto dove la ricezione è pessima e spesso inesistente.
Al momento termina qui – in attesa delle comunicazioni ufficiali e della sua decisione – l’Africa Eco Race di un sognatore. Alla terza tappa di una gara tra sassi (molti) e deserto in cui pure i professionisti hanno trovato qualche difficoltà e in cui comunque sia, tutto resta ancora in sospeso. Non possiamo al momento dire nulla di più, se non confermare il fatto – la cosa più importante – che il pilota sta bene. Ed è la cosa che più ci rincuora dopo 24 ore trascorse con pochissime possibilità di saperne qualcosa in più. Ore di apprensione.
Dalle foto si vedono due mezzi del recupero. Uno ribaltato e l’altro che sembrerebbe in panne. La moto è la sua. L’ha riconosciuta Sante Granelli, perchè ha un particolare che le altre moto non hanno. Abbiamo atteso a dare comunicazioni proprio per dare comunicazioni certe, nel rispetto dei familiari (la moglie Daniela, il figlio Edoardo e il nipote Alberto) che hanno vissuto l’apprensione da persone direttamente coinvolte.
Bruno sta bene, e questo è tutto ciò che conta.
“Cerco di delinearvi ciò che è successo – ci racconta Sante, DS del MotoClub Bergamonti – e che abbiamo l’opportunità di dirvi solo adesso perché era giusto che io mi consultassi con i parenti, il figlio e il nipote di Bruno, Edoardo e Alberto. Questo senza nulla togliere alla moglie Daniela che è quella che si preoccupa e che è stata in apprensione molto più di noi. Al terzo giorno, terza giornata di prova speciale, al km 75 se i conti sono giusti e non mi sbaglio, Bruno Arcuri da quello che vedevamo via tracking GPS sembrava che si stesse perdendo alle 12.30 di ieri. Era in pratica a sinistra del controllo timbro che doveva fare, bastava solamente, anche se non era facile, girare a destra e proseguire perché perpendicolarmente ci sarebbe stato il controllo timbro. Questo, ripetiamo, alle 12.30. Alle 13.45 aveva recuperato e capito quale era la sua posizione per recuperare il controllo timbro perché vedevamo sempre dal nostro tracciamento, e tramite il suo GPS. Dalle 14.30 e a pochi chilometri di distanza, sempre secondo me, dal controllo timbro e controllo passaggio, il suo GPS era fermo al 266imo grado a km 0. Purtroppo alle 16.30 era ancora fermo nella stessa posizione a km/h zero, per cui in quel caso Alberto, Nicola ed io abbiamo incominciato a preoccuparci perché ci ripetevamo che era fermo da due ore sullo stesso identico punto. Abbiamo l’opportunità di sentire qualcuno, siamo riusciti a recuperare qualche registrazione in una zona in cui c’è pochissimo campo, c’è pochissimo internet, c’è poco un po’ di tutto e siamo riusciti comunque a recuperare la registrazione della responsabile del gruppo italiano che ci ha spiegato un poco la situazione. La situazione, si presupe che ci sia stato un problema meccanico, probabilmente una rottura. Non hanno avuto la possibilità subito di fare arrivare un camion balai, quello che recupera tutti questi mezzi perché uno si è rotto e l’altro purtroppo ieri sera si è ribaltato su una duna. Ma Bruno sta benissimo, non siamo ancora riusciti a sentirlo, continuano a dichiararci che sta benissimo ma è stato recuperato da un’auto medica perché altrimenti sarebbe ancora posizionato vicino alla moto. L’unica cosa che non sappiamo ancora in questo momento è se la moto è già arrivata al bivacco, se Bruno decide comunque di continuare, se Bruno decide di poter riparare la moto, o se decide di tornare a casa, non sappiamo ancora niente. Ma l’unica cosa che continuano a specificarci è che Bruno sta bene. La moto che si intravvede sul camion nella foto è la moto di Bruno e questo ve lo posso garantire”.
Sante poi non riesce a trattenere le lacrime. Sono state ore pesanti anche per lui, come per i familiari… “Un po’ mi dispiace, però l’importante è che Bruno stia bene e che decida il da farsi, punto. L’ultima scelta spetta al pilota e noi rispettiamo sempre la scelta del pilota. Poi ciò che conta è che sta bene. Il resto è davvero secondario“.
In attesa di sentirne le parole, il nostro a Bruno Gabriel Arcuri resta comunque un grazie. Grazie per aver avuto il testa, e per tutto questo tempo, un sogno da realizzare. Grazie perché ci ha mostrato che qualche volta (e qualche volta più spesso se ci credi davvero) i sogni possono essere realizzati. Grazie perché la sua avventura all’Africa Eco Race ha appasionato tutti noi e le tantissime persone che da ieri nel tardo pomeriggio hanno continuato a chiederci sue notizie. Grazie alla famiglia, a Sante, al Motoclub Bergamonti che lo hanno seguito assecondandone la capacità e la ferrea volontà.
Grazie a Bruno perché poi ci racconterà personalmente la sua avventura. Ci ha insegnato ad esser testardi, ad andare avanti, a lavorare affinché i sogni possano divenire realtà. Il suo era quello di partire, di cimentarsi in una competizione che è comunque la riproposizione di una Parigi Dakar in formato più ridotto ma pur sempre su percorsi impervi anche per chi la moto la sceglie per professione. Ha salito un po’ di gradini sulle sue scale, che sono divente le nostre.
E che il sogno da vivere e il presente (ed il futuro da scrivere) sia nella quotidianità, in sella ad in sella o in qualunque altra esperienza ci si trovi a vivere ha poca importanza. Bruno ci ha insegnato a sognare più forte. E continuerà a farlo: è questo è tutto ciò che importa.
Na.Co.