Cronaca

Piccinelli: "Nessun investimento
sul turismo, e questo è un male"

"Un'attività che potrebbe impegnare molti giovani e che è tra le più sostenibili. Ma né la cura della bellezza del paese, come ho detto già molte volte, né la visibilità non sono nelle corde di questa Amministrazione"

Puntare sul turismo, dopo 10 anni di quasi totale assenza di investimenti in tal senso, potrebbe essere una delle strade per lo sviluppo territoriale del Casalasco. Fare rete con altri paesi ed altre proposte, evidenziando le peculiarità di Casalmaggiore (l’ambiente in primo luogo, ma non solo) ma puntando pure sui paesi limitrofi che di ricchezze storico/architettoniche ne hanno parecchie e alcuni (Sabbioneta in testa) hanno già imboccato questa strada. E’ una delle proposte lanciate da Annamaria Piccinelli (Vivace & Sostenibile) e ribadite anche in Consiglio Comunale.

Nei miei 4 anni di Consiglio, in fase di bilancio – spiega la consigliera comunale – sia di previsione che consuntivo, mi è sempre balzato agli occhi un dato, ma vi erano in corso questioni molto grandi come i dieci milioni di investimento per Palazzetto e ex Macello e dunque era più urgente concentrarsi su quelli. Ora che quelle partite sono ormai chiuse è giunto il momento di metterlo in evidenza: si tratta della voce turismo.

Da quando sono qui, nella colonna dei bilanci dedicata al turismo ho sempre visto 8000 euro di spesa corrente e zero di investimenti, quest’anno si prevede un colpo di vita: 9500 di spesa corrente e sempre zero di investimenti. Questa spesa corrente, già di per sé irrisoria, è così ripartita: 5000 si trascinano già da tre anni per l’adesione al progetto di navigazione turistica legata al MAB Unesco che, si spera possa vedere la luce nel corso del ’24; 2200 sono l’adesione annua al GAL; 500 ber beni e servizi vari e infine 1800 l’adesione all’associazione Castelli del Ducato“.

Pochi soldi investiti dunque. Pochi investimenti. E niente dati sul turismo. “In sostanza l’investimento su cui il turismo di Casalmaggiore che ha attivamente contato, in termini di visibilità, è stato quest’ultimo di 1800 euro. Un altro dato interessante è quello che non c’è: un monitoraggio del turismo a Casalmaggiore. In 10 anni l’Amministrazione non ha mai sentito il bisogno di raccogliere questi dati. Certo, l’Assessore ha dato i numeri degli ingressi ai musei, ma in quei numeri ci sono i cittadini che vanno alle inaugurazioni che sono in gran parte casalaschi e abituali, il cinema all’aperto estivo, laboratori estivi. E ancora: il tour a Sabbioneta/Colorno che prevede anche una puntata al museo del Bijoux e usciti da quello il turista riparte subito. Ma il dato del turista che viene a Casalmaggiore, magari anche di passaggio e si ferma qualche ora per visitarla, non esiste.

Ho chiesto ad alcune strutture ricettive le quali evidenziano accessi per lavoro (fiere, convegni), qualcuno portato dal Cremona Circuit e nessuno di questi visita il paese a meno che non sia consigliato dagli esercenti, ai quali, tra l’altro, va tanto di cappello appunto per l’attività di promozione che fanno. Passano anche diversi ciclisti stranieri che pranzano e ripartono subito“.

Le possibilità le offrirebbe pure la città… “Un’attività economica, quella turistica, lasciata nel dimenticatoio, sia in termini di investimenti che di analisi. Un’attività per cui abbiamo tutti gli argomenti: paesaggistici, sportivi, musicali, culturali per musei e teatro, culinari e anche per impegno degli operatori e dei cittadini che in questi anni hanno realizzato kermesse musicali, sportive, curate le di mostre, spettacoli a titolo di volontariato e passione. Un’attività che potrebbe impegnare molti giovani e che è tra le più sostenibili. Ma né la cura della bellezza del paese, come ho detto già molte volte, né la visibilità non sono nelle corde di questa Amministrazione. Occorrerebbe una persona dedita alla comunicazione per lanciare Casalmaggiore, che abbia le competenze per veicolare Casalmaggiore attraverso i social sapendone indicizzare l’immagine, che la introduca in diversi circuiti turistici, che ne curi la cartellonistica e la pubblicazione delle programmazioni annuali“.

Poi una nota amara… “Il sindaco mi ha risposto che sono tutte belle cose per le quali bisognerebbe anche saper dire dove prendere i soldi. Pensate solo ai 130mila euro spesi per il semaforo: fossero stati spesi per il lavoro di una persona che per 4 anni avesse quotidianamente comunicato Casalmaggiore nei vari canali, cosa avrebbe reso di più per la città? Senza parlare dei bandi, della facilità con cui si sono trovati tre (per ora) milioni del palazzetto. Scelte! E l’attività economica del turismo non è mai stata scelta“.

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