Cronaca

Polesine Zibello, il ricordo
del maresciallo Gelsomino

n uomo ed un militare, il maresciallo maggiore Gelsomino, che in linea col celebre motto dell’Arma - Nei Secoli fedele - si è sempre distinto per impegno, abnegazione, per l’attaccamento profondo ai valori dell’Arma, per onestà, serietà, rispetto delle Istituzioni e delle persone

A proposito di ricordo è doveroso anche ricordare un’altra figura venuta a mancare, sulla sponda emiliana del Grande fiume, proprio in questi giorni, vale a dire il maresciallo maggiore dei carabinieri Salvatore Gelsomino, quasi 93 anni, storico comandante della stazione carabinieri di Polesine Zibello, paese nel quale da decenni viveva ed al quale era profondamente legato.

Siciliano d’origine, si era arruolato nel 1951 congedandosi nel 1991, ma rimanendo sempre legato in modo profondo all’Arma. Dopo l’incorporamento alla Scuola allievi Carabinieri di Caserta era stato destinato alla Legione Carabinieri di Milano, dal 1955 al 1957. Quindi, alla compagnia di Como aveva avuto l’opportunità, e l’onore, di collaborare con l’allora capitano Carlo Alberto Dalla Chiesa. Poi, superata la scuola sottufficiali di Moncalieri, l’approdo alla Legione Carabinieri di Parma ed una serie di esperienze tra Corniglio, Parma Principale, San Prospero e nel Modenese fino all’arrivo, nel 1967, a Zibello dove ha guidato, la stazione carabinieri fino al 1982, prima dei suoi ultimi nove anni di servizio a capo del Nucleo Comando della compagnia di Fidenza.

Decorato, nel 1984, dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica, successivamente della Medaglia d’oro di lungo comando e della Medaglia Mauriziana per i dieci lustri di carriera, il 4 novembre scorso aveva ricevuto, dall’Amministrazione comunale di Polesine Zibello il Premio Pallavicino e, anni prima, dal Comune di Zibello, la medaglia d’oro.

Un uomo ed un militare, il maresciallo maggiore Gelsomino, che in linea col celebre motto dell’Arma – Nei Secoli fedele – si è sempre distinto per impegno, abnegazione, per l’attaccamento profondo ai valori dell’Arma, per onestà, serietà, rispetto delle Istituzioni e delle persone ed è stato costantemente, anche dopo la pensione, un punto di riferimento nella sua comunità (prodigandosi attivamente anche nel campo del volontariato sociale).

In occasione della sua morte è stato proclamato il lutto cittadino a Polesine Zibello (a dimostrazione, una volta in più, della stima di cui godeva) e vasta è stata la partecipazione di persone ed autorità ai funerali che si sono tenuti nella parrocchiale di Zibello. C’erano il sindaco Massimo Spigaroli, il tenente colonnello Andrea Pacchiarotti in rappresentanza del Comando provinciale dei carabinieri, il comandante della compagnia carabinieri di Fidenza maggiore Vito Franchini col comandante del reparto operativo capitano Matteo Scanu; numerosi colleghi ed ex colleghi del maresciallo Gelsomino; le rappresentanze dell’Associazione Nazionale Carabinieri, degli Alpini e della Protezione civile.

I funerali sono stati presieduti dal parroco di Zibello don Gianni Regolani mentre alla sepoltura a Polesine è intervenuto padre Amato Rukanika Rutaremara. Carabinieri che, da una sponda all’altra del fiume, dall’Oglio al Po, in diversi modi e nei distinti ruoli, hanno onorato ed onorano la gloriosa divisa dell’Arma.

Eremita del Po, Paolo Panni

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