Cultura

FIDUCiA Festival, a Torre l'ultima
proiezione del 2023: ecco La scelta

In calendario il docufilm La Scelta di Carlo A. Bachschmidt, un film del novembre 2022 che prova a raccontare il senso e le motivazioni della lotta NO TAV, una lotta che dura da trent’anni.

Ultima proiezione del 2023 quella di giovedì 21 dicembre alle ore 21 nell’ambito del F.I.D.U.Ci.A. Festival, il Festival Internazionale del Documentario Urbano e del Cinema Ambientalista, organizzato dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Torre de’ Picenardi nella propria sede di via Garibaldi 31/A.

In calendario il docufilm La Scelta di Carlo A. Bachschmidt, un film del novembre 2022 che prova a raccontare il senso e le motivazioni della lotta NO TAV, una lotta che dura da trent’anni. Che cosa vogliono i NO TAV in fondo? Fermare la costruzione dell’opera non sembra esaurire il senso della loro scelta. Processi, carcere, guerra, scelte individuali che sono occasioni di dignità per la vita dei militanti del movimento.

Forza, coraggio e gioia: questo è l’invito che Luca, uno dei protagonisti del film, rivolge ai suoi compagni riuniti in assemblea. E’ rimasto gravemente ferito mentre tentava di rallentare l’apertura del cantiere al quale il movimento NO TAV si oppone.

Emanuela, la sua compagna, legge la lettera che Luca ha scritto in ospedale dove si sta lentamente riprendendo. I No Tav, tra i quali Marisa, Nicoletta e Paolo, tentano di disturbare i lavori del cantiere e di abbatterne le reti. Di notte, in piccoli gruppi, riescono a entrare e danneggiare alcuni mezzi, ma il cantiere è molto grande ed è considerato dallo Stato un’opera strategica.

I lavori vanno avanti, il cantiere cresce. Il movimento NO TAV prova a sostenere un partito politico che si dichiara No Tav, ma Nicoletta richiama la necessità di mantenere autonomia nella lotta. Arrivano i processi, i Pubblici Ministeri raccontano il movimento NO TAV dal punto di vista dello Stato e chiedono pene importanti per gli imputati.

Sono passati anni e, mentre Luca ed Emanuela hanno avuto un figlio, Davide, un militante No Tav, è tornato dalla Siria dove ha combattuto nella rivoluzione del Rojava. La guerra mette l’individuo davanti a dilemmi ultimi e laceranti, sia combattere che non combattere sono due scelte sbagliate.

Il tentativo di fermare l’opera per via istituzionale è ormai fallito: in assemblea Luca invita i compagni a prenderne atto, è in semilibertà e deve entrare in carcere ogni sera, lo accompagniamo. Mentre ci racconta di essersi lasciato con Emanuela, riconosce che sta all’individuo soltanto la ricerca della propria felicità.

La lotta sulle reti del cantiere prosegue. Nicoletta viene arrestata, suo marito Silvano scende in paese per partecipare alla manifestazione in sua solidarietà.

redazione@oglioponews.it

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