Cronaca

Raddoppio, lavori in (ri)corso?
I dubbi: il caso Compagnoni

“Ma io non posso avere una strada davanti alle finestre considerando il rumore, le vibrazioni e tutte le altre conseguenze. Senza trascurare il fatto che per me uscire poi con i mezzi agricoli diventerebbe più complicato e pericoloso”

Si sono messi in mano agli avvocati i proprietari di quei terreni interessati al raddoppio della linea ferroviaria Mantova Bozzolo con successivo avanzamento da Piadena a Codogno.

Molto espliciti i contenuti della lettera che i legali hanno inviato a Italfer nella sede di via Scarsellini a Milano dove tra l’altro si legge “I provvedimenti impugnati sono illegittimi e lesivi dei diritti ed interessi della ricorrente che si determina per i seguenti motivi… – a quel punto vengono riassunti diverse supposte colpe tra cui – un eccesso di potere per violazione dei principi di legalità, logicità, e irragionevolezza”.

La lettera dei legali sottolinea poi che “nell’emanazione dei provvedimenti impugnati ha omesso di rispettare le norme fondamentali poste dal nostro ordinamento giuridico a tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico e, in particolare come descritto in fatto nella relazione tecnica allegata e nelle osservazioni presentate dal ricorrente alla p.a., il progetto definitivo nella parte che qui interessa non rispetta le disposizioni legge poste a tutela della sicurezza della salute persone della sostenibilità ambientale“.

Cosa potrà succedere ora per il cantiere di Bozzolo che tra neanche un mese dovrebbe aprire ai lavori cosi come preannunciato? Se ci fosse un ricorso al Tar, nella cui direzione pare muoversi la linea di difesa dei ricorrenti se non ricevessero una risposta positiva alle richieste di modifica di una parte del tracciato, è chiaro che il raddoppio potrebbe slittare in avanti.

Arrivando al caso specifico, per esempio Vincenzo Compagnoni che ha un’azienda agricola in via Tezzoglio con relativa abitazione e giardino, si è visto consegnare un provvedimento di occupazione da parte dell’ente ferroviario che andrebbe a portargli via metà del giardino di casa sua. In sostanza nel progetto viene spiegato che l’attuale via Tezzoglio verrebbe dismessa a favore di un nuovo tracciato stradale che grazie ad un pezzo di sopraelevata supererebbe l’attuale passaggio a livello (quello di Tezzoglio appunto ndr) per sbucare sulla vicina statale Bozzolo Ospitaletto un po’ più in avanti rispetto all’attuale incrocio superandolo con un’ampia curva .

Ma io non posso avere una strada davanti alle finestre considerando il rumore, le vibrazioni e tutte le altre conseguenze. Senza trascurare il fatto che per me uscire poi con i mezzi agricoli diventerebbe più complicato e pericoloso”.

Compagnoni poi fa una considerazione più che legittima. “Quando ho chiesto di costruire questa casa mi è stato imposto di restare lontano dalla strada venti metri ed io per rispettare le regole addirittura mi sono tenuto lontano 25 metri, cinque in più di quanto indicato. E adesso per questo nuovo progetto devo accettare di avere una strada a neanche sei metri dalle mie pareti? Non mi sembra logico“.

Vi sono altri dettagli importanti come quello che in seguito ad un eventuale esproprio a Compagnoni resterebbe in proprietà un angolo di terreno che alla fine risulterebbe inutilizzabile senza considerare la svalutazione che la residenza verrebbe a subire. I problemi di Bozzolo poi si spostano anche verso l’altro passaggio a livello quello compreso tra i supermercati Migross e Eurospin. Qui ancora si deve decidere se realizzare una sopraelevata oppure scavare un tunnel sotto terra con il rischio dia allagamenti e infiltrazioni.

Ma su questo aspetto il sindaco Giuseppe Torchio assicura le persone portandole personalmente a vedere analoghi sottopassi nelle città vicine dove tale rischio non è più presente grazie a nuove tecnologie.

Ros Pis

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