Cronaca

Elettrificazione BS-PR, Piccinelli:
"La politica non si deve arrendere"

La politica deve muoversi insomma per evitare quel salto all'indietro che penalizzerebbe ulteriormente tutto il territorio. Ne è convinta Annamaria Piccinelli (Vivace e Sostenibile) che aveva sollevato la questione in Consiglio Comunale e che torna sulla vicenda per ribadire che (forse) non tutto è perduto

L’elettrificazione della Parma Brescia, cancellata dalle opere di RFI, è una ferita profonda nella terra di confine. Che queste lande siano la quarta ruota del carro (o quella di scorta) questo territorio lo ha imparato da sempre. Le grandi (o mediopiccole) opere nell’area a cavallo tra Lombardia ed Emilia possono attendere. Ma… c’è un ma. A guidare il ministero delle Infrastrutture e Trasporti oggi c’è Matteo Salvini. E’ anche su di lui che bisogna concentrare la pressione della politica, ad ogni livello.

La politica deve muoversi insomma per evitare quel salto all’indietro che penalizzerebbe ulteriormente tutto il territorio. Ne è convinta Annamaria Piccinelli (Vivace e Sostenibile) che aveva sollevato la questione in Consiglio Comunale e che torna sulla vicenda per ribadire che (forse) non tutto è perduto: “In Consiglio il Sindaco – spiega – ha messo in evidenza un fatto molto importante che merita una reazione da parte di tutte le componenti a vario titolo interessate. Il progetto di elettrificazione della nostra tratta ferroviaria è sparito dai piani di Rfi!“.

Era previsto nel 2026 uno studio di fattibilità, confermato anche dalla dirigente RFI Rosa Pannetta a suo tempo interpellata dal Sindaco assieme al Consigliere regionale Matteo Piloni, la quale aveva anche ribadito che per la progettazione era stanziato un milione di Euro. “Oggi – prosegue Annamaria Piccinelli – sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel Piano degli investimenti di Rfi, recentemente aggiornato al 2022-2026, non risulta nulla di tutto ciò e anche il potenziamento previsto per il tratto Brescia-Ghedi, risulta posticipato di 4 anni. Come dice Leoni, c’è stato un improvviso cambio, un salto all’indietro di Rfi su tutti gli investimenti locali“.

Tutto perduto dunque? Per la Consigliera di Casalmaggiore no: “Ricordo che il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti è Matteo Salvini e il primo pensiero di pancia è che i contatti non Matteo Salvini, non dovrebbero mancare. Ma subito dopo viene anche una considerazione più generale: a cosa sono dovuti questi rinvii e addirittura cancellazioni di progetti riguardanti i servizi locali? Forse la cosa ha a che fare con l’idea di privilegiare le grandi opere tra cui, emblematico, il ponte sullo stretto? Siamo alle solite: la nostra tangenziale deve aspettare la TiBre autostradale, l’ospedale locale deve inchinarsi al cospetto del nuovo “ospedale-colosseo” e ora la nostra linea ferroviaria deve mettersi in coda per risparmiare risorse per i vari “ponti sullo stretto”? A questo punto è consigliabile qualche gesto scaramantico per proteggere il nuovo ponte. A pensar male a volte ci si azzecca, ma intanto torniamo a noi. Leoni, avendo avuto mandato dal Consiglio, in seguito a una mozione di Vivace Sostenibile, di avviare un tavolo con Marcegaglia sul raccordo ferroviario, ha annunciato che l’azienda è seriamente interessata a muoversi concretamente per cercare di contribuire a fare da traino nei confronti di Rfi in modo che anche politicamente si possano trasferire attenzioni sulla nostra tratta. Dunque viene da dire che assieme a Marcegaglia si debba muovere anche la politica, magari nei confronti del Ministro Matteo Salvini e magari contribuendo a coinvolgere anche altre aziende. Abbiamo comunicato subito anche con i Comitati ambientalisti in modo da pensare a azioni di pressione di fronte a questa novità. Il territorio deve rispondere in tutti i modi a questa brusca svolta nella politica di Rfi”.

La questione ora potrebbe passare in Parlamento. “Abbiamo chiesto la disponibilità a due parlamentari, una senatrice e una deputata lombarde, di presentare un’interpellanza per chiarire questa vicenda” chiude Annamaria Piccinelli. Servono risposte che, al momento, non ci sono e la promessa è quella di capirne il perché.

Na.Co.

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