Politica

Piadena, il consiglio si salva e
Cavazzini chiede dimissioni Priori

Il punto, come noto, riguardava la variazione di bilancio (indispensabile che passasse entro il 30 novembre) per approvare la conferma del SAI, il sistema di Accoglienza di cui Piadena Drizzona è capofila, il rifacimento della copertura del Palatenda e delle caldaie negli spogliatoi del campo “Borrini”, con 210 bambini del settore giovanile della Martelli. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Alla fine l’unico punto all’ordine del giorno del consiglio comunale di Piadena Drizzona, definito riparatore dopo che la maggioranza era andata sotto lunedì scorso, è passato: cinque voti a favore, quelli della maggioranza, le tre astensioni della minoranza (era assente giustificato per motivi di lavoro il quarto consigliere Andrea Cantoni) e il consigliere battitore libero Benelli uscito dall’aula. Proprio la presenza della minoranza ha garantito il numero legale, mentre erano assenti sia Mura sia Pagliari, così come l’assessore al Bilancio Cavenaghi, tutti in dissidio ormai evidente con il sindaco Matteo Guido Priori, pur facendo parte – almeno in origine – della maggioranza.

Proprio queste assenze hanno, per certi versi e nella condanna della mancata presenza, unito maggioranza e minoranza come è emerso dalle dichiarazioni di Ivana Cavazzini e Luciano Di Cesare, la prima capogruppo di minoranza, il secondo assessore ai Servizi Sociali. Non certo un “volemose bene”, tutt’altro, ma un tentativo di non ingessare il paese.

Il punto, come noto, riguardava la variazione di bilancio (indispensabile che passasse entro il 30 novembre), per approvare la conferma del SAI, il sistema di Accoglienza di cui Piadena Drizzona è capofila, il rifacimento della copertura del Palatenda e delle caldaie negli spogliatoi del campo “Borrini”, con 210 bambini del settore giovanile della Martelli. Un’azione sociale, prima che sportiva e politica. E sul SAI, come già più volte avevano ribadito, sia Priori sia Di Cesare hanno detto che lo strumento (lanciato dalla precedente amministrazione di centro-sinistra) è utile, contrariamente a quanto pensavano all’inizio (non così invece Benelli, rimasto sulla propria posizione).

Ma le polemiche non sono mancate, sia da Benelli – che ha attaccato la giunta, spiegando che il programma elettorale era stato tradito sin dai primi mesi, e la minoranza per avere cercato un compromesso per salvare lo stesso Priori – sia da Cavazzini, che ha chiesto le dimissioni al sindaco e precisato che tra un mese, sul bilancio di previsione 2024 da votare entro fine anno, la minoranza stavolta non farà da stampella.

Dal sindaco Priori – che ha evitato qualsiasi polemica – una chiosa finale molto rapida di ringraziamento “non a nome mio, ma di tutta la cittadinanza: oggi mettiamo da parte la politica per il bene del paese”.

Giovanni Gardani (video Alessandro Osti)

 

 

 

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