Cronaca

Cremona, la caserma dei carabinieri
diventa arancione: no alla violenza

L’illuminazione del Comando di Cremona, che si protrarrà sino a domenica 26 novembre, è stata resa possibile grazie alla collaborazione del “Soroptimst International Club di Cremona” che ha già contribuito anche all’allestimento di due sale dedicate all’ascolto protetto delle vittime vulnerabili presso le sedi dell’Arma di Cremona e Crema

Anche quest’anno, in occasione del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Comando Provinciale Carabinieri di Cremona ha aderito alla campagna internazionale “Orange the World”, promossa dalle Nazioni Unite, sostenuta in Italia da “Soroptimist International” e che ha visto l’adesione dell’Arma dei Carabinieri, illuminando la caserma di viale Trento e Trieste con luce arancione, colore scelto come simbolo di un futuro senza violenza basata sul genere.

L’illuminazione del Comando di Cremona, che si protrarrà sino a domenica 26 novembre, è stata resa possibile grazie alla collaborazione del “Soroptimst International Club di Cremona” che ha già contribuito anche all’allestimento di due sale dedicate all’ascolto protetto delle vittime vulnerabili presso le sedi dell’Arma di Cremona e Crema, realizzate nell’ambito del progetto “Una stanza tutta per sé”.

Il progetto nazionale “Una stanza tutta per sé” nasce nel 2015 da un accordo dell’Arma dei Carabinieri con l’Associazione Soroptimist International, con lo scopo di incoraggiare le persone vittime di violenza di genere a rivolgersi alle Forze dell’Ordine, sostenendole nel delicato momento della denuncia. Il progetto ha lo scopo di sostenere la donna nel delicato momento della denuncia di violenze e abusi alle Forze dell’Ordine e nel percorso verso il rispetto e la dignità della sua persona.

Queste stanze sono il frutto di uno sforzo condiviso reso possibile dalla sinergia tra l’Arma dei Carabinieri e la Soroptimist Italia e sono ambienti appositamente creati per l’ascolto protetto delle donne vittime di violenza, per mettere a proprio agio le vittime di questi odiosi reati. Sono ambienti confortevoli e meno “istituzionali” e traumatici per l’incontro tra le vittime di abusi e gli investigatori dell’Arma, dove le persone offese possono confidare le proprie vicende a personale dell’Arma debitamente istruito mediante la frequenza di corsi che hanno fornito loro specifici elementi di psicologia comportamentale, per poter migliorare le capacità di interazione con le vittime vulnerabili, sia nel primo contatto in situazioni di emergenza, che nel successivo percorso di formalizzazione della denuncia e delle conseguenti indagini.

“La stanza tutta per sé” è anche un luogo dove chiunque può incontrare il personale dell’Arma non solo per denunciare violenze e soprusi, ma anche solo per raccontare fatti più intimi e trovare il conforto di personale che ascolterà i loro problemi. Una sorta di oasi, un’ambiente sereno che ispira fiducia, dove le persone che vorranno intraprendere questa azione coraggiosa, avranno a disposizione tutto ciò che serve loro, partendo da due cose fondamentali: supporto e protezione.

redazione@oglioponews.it

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...