Ambiente

Fiume Po, avvistato lo zigolo
delle nevi, migratore del nord

Resistente al gelo e migratore parziale, viene osservato più frequentemente di ogni altra specie di uccello sulla calotta ghiacciata dell'entroterra della Groenlandia e anche stazioni di ricerca vicine al Polo Nord ricevono a volte visite di zigoli delle nevi. In Italia la specie è migratrice e svernante irregolare; tende a transitare ogni anno lungo determinate rotte e a fermarsi in luoghi determinati

Quando ci si mette in cammino, tra i boschi e gli spiaggioni del Grande fiume, come del resto si è scritto più volte, è necessario fare silenzio, ascoltare e osservare. Vivere il Po e il suo ambiente non è mai scontato, non è mai banale, non è mai monotono né tantomeno ripetitivo. Ogni volta, in ogni tempo e in ogni stagione, si può assistere a incontri particolari, talvolta anche straordinari o, comunque, insoliti.

Anche per questo camminare lungo il Po è un toccasana, fa bene al corpo e fa bene allo spirito, permette di distaccarsi dalla frenesia della società e di tornare sempre a una dimensione più umana ed essenziale, a contatto con il Creato, lontano dai tanti, troppi bla bla quotidiani. In più ecco che le sorprese, che sono una grazia, non mancano. Come quella accaduta in questi giorni con il meraviglioso avvistamento che, chi scrive queste righe, ha effettuato lungo le spiagge del Grande fiume (tornato in magra).

Quasi a voler annunciare l’arrivo, ormai vicino, dell’inverno, è arrivato, ad incrociare il mio cammino, lo Zigolo delle Nevi, spettacolare migratore del Grande Nord. Il fatto è stato subito comunicato a Michele Mendi, delegato provinciale della Lipu di Parma e membro del direttivo nazionale della stessa Lipu che, parlando di avvistamento notevole, ha evidenziato che questo passeriforme nidifica nel Grande Nord, specie nella Tundra Artica, e durante la stagione invernale scende a svernare anche nel nostro Paese, sempre in zone ben localizzate di cui si ricorda.

Lo Zigolo delle nevi, durante il periodo di nidificazione vive in paesaggi aridi e spogli e si trova persino nei deserti lavici e sassosi dell’Islanda, come pure sulle cime quasi prive di vegetazione e circondate dai ghiacciai delle Spitzbergen, dell’Islanda e della Groenlandia.

Resistente al gelo e migratore parziale, viene osservato più frequentemente di ogni altra specie di uccello sulla calotta ghiacciata dell’entroterra della Groenlandia e anche stazioni di ricerca vicine al Polo Nord ricevono a volte visite di zigoli delle nevi. In Italia la specie è migratrice e svernante irregolare; tende a transitare ogni anno lungo determinate rotte e a fermarsi in luoghi determinati.

Spiccatamente terricolo si posa quasi esclusivamente al suolo, su rocce o vegetazione bassa. In inverno frequenta i coltivi, le dune sabbiose e le rive marine dove, seguendo la risacca, raccoglie piccoli crostacei o insetti tra i detriti. Durante la stagione invernale si riunisce in stormi, talvolta consistenti, composti anche da altri emberizidi e fringillidi. Sempre in questi giorni di fine novembre si è assistito allo spettacolare passaggio delle Gru in migrazione. arrivate dal profondo Nord, con il loro passaggio sembrano segnare decisamente l’avvicinarsi dell’inverno e del freddo.

Il loro volo a forma di V rovesciata solca il cielo affascinando chi dal basso le osserva. In questi giorni, le gru, imponenti ed eleganti, stanno sorvolando proprio le terre di fiume, quindi orecchi tesi ed occhi pronti a osservare, in qualsiasi momento. Si sono viste, più volte, in questi giorni, specie nella zona compresa tra i centri parmensi di Polesine Zibello e di Roccabianca e quelli cremonesi di Motta Baluffi, San Daniele Po, Pieve d’Olmi e Stagno Lombardo.

Proprio in queste giornate in cui le temperature calano, le gru migrano abbandonando l’Europa orientale alla volta dei siti di svernamento: attraversano la Pianura Padana da est a ovest, valicano le Alpi. Da sempre, tra la fine di ottobre e dicembre, migliaia di gru utilizzano il fiume Po come corridoio di volo, e alcuni gruppi hanno trovato soprattutto in Piemonte il luogo adatto dove trascorre i mesi freddi, complici i cambiamenti climatici che determinano inverni meno rigidi.

Come indicato anche dall’ esperto Michele Mendi, le gru sono a modo loro anche indicatori dei cambiamenti climatici in corso, come dimostrato dal fatto che da qualche anno stanno costantemente ritardando la migrazione di qualche giorno. Da circa un decennio, come osservato ancora dallo stesso Michele Mendi, i passaggi delle gru sui nostri territori fluviali, sono sensibilmente aumentati. Segno del fatto che in queste zone trovano importanti quantità di cibo oltre a quella tranquillità che per loro è fondamentale.

Incontri spettacolari, autentiche meraviglie che confermano una volta di più, se mai ce ne fosse bisogno, quanto sia spettacolare l’ambiente del Grande fiume con tutte le sue peculiarità, i suoi colori, i suoi abitanti, in ogni stagione. Imparate a viverlo ed a conoscerlo, con consapevolezza. Portate con voi solo una buona capacità di saper osservare e di saper stare in assoluto silenzio, diversamente da quanto accade nella quotidianità e, se l’avete, portatevi una fotocamera: in ogni istante potrete fissare e portare con voi le meraviglie che incontrate. Rispettando sempre, e comunque, tutto ciò che sta intorno a voi. Buon cammino: sempre.

Eremita del Po, Paolo Panni

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