Gal Terre Po 2.0, Casalmaggiore
aderisce: in consiglio è polemica
"E' vero che il Gal Terre del Po 2.0 guarda anche a comuni mantovani lontani, ma se prendiamo i nomi del presidente e del direttore, Francesco Meneghetti e Fabio Araldi, sono entrambi di Casalmaggiore, dunque vicinissimi a noi. Li conoscete tutti e credo li stimiate anche”. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
Casalmaggiore resta nel Gal Terre del Po. O, per meglio dire, entra nel Gal Terre del Po 2.0, fondato da poco e che arriverà coi progetti fino al 2027. Escono alcuni soci privati, ma la novità più importante è che i nuovi Gal, per una legge regionale, dovranno avere all’incirca un terzo di soci pubblici, un terzo di soci del privato sociale e un terzo di soci del privato economico. Casalmaggiore passerà così da 1600 a 800 euro di azioni, come altri 20 comuni inseriti ma il punto della discussione in consiglio non è stato questo.
Gabriel Fomiatti del Listone ha parlato di frammentazione territoriale, dato che alcuni comuni del comprensorio sono nel Gal Oglio Po e altri, come Casalmaggiore appunto, nel Gal Terre del Po 2.0: situazione che dunque va a ripetere quanto accaduto nel 2016 quando la divisione si formò.
Poi Mario Daina di Casalmaggiore la Nostra Casa ha sottolineato l’isolamento di Casalmaggiore che è l’unico comune cremonese dentro il Gal Terre del Po, mentre il Gal Oglio Po è giunto secondo in Regione come punteggio, dimostrando di saper fare le cose per bene. “La vostra è una scelta meramente politica – ha detto più volte Daina, accusando la giunta – ed è inutile che nel programma parliate di territorio e di coesione perché voi in queste cose dimostrate di non crederci. Casalmaggiore da guida del Gal Oglio Po, ruolo che per grandezza dovrebbe svolgere, si ritrova tra gli ultimi in un Gal con comuni lontanissimi da noi e che hanno pochissimo a che spartire con noi”.
Il clima si è acceso per un sorriso di Bongiovanni, in realtà legato a un successivo discorso di Daina che parlava dell’uscita di Casalmaggiore da Reindustria, dopo di che il sindaco ha risposto. “Anche il Gal Oglio Po contiene comuni cremonesi e mantovani, Sabbioneta peraltro voleva passare dal Gal Oglio Po al Terre del Po ma non è stato possibile. Lo stesso comprensorio è sia cremonese che mantovano, dunque non vedo il problema nel fare parte di un Gal che unisce due province. Ora parlate – ha detto il primo cittadino – dei punteggi lusinghieri del Gal Oglio Po, dimenticando che nella scorsa tornata questo stesso Gal era stato escluso e poi riammesso dopo un rifinanziamento”.
“Quando sono diventato sindaco nel 2014 – ha attaccato poi Bongiovanni – Casalmaggiore era nel Gal Oglio Po e so per certo che sono stati persi alcuni finanziamenti perché i progetti, alcuni almeno, erano seguiti poco e male. Col Gal Terre del Po nessun finanziamento è stato perso. Peraltro, è vero che il Gal Terre del Po 2.0 guarda anche a comuni mantovani lontani, ma se prendiamo i nomi del presidente e del direttore, Francesco Meneghetti e Fabio Araldi, sono entrambi di Casalmaggiore, dunque vicinissimi a noi. Li conoscete tutti e credo li stimiate anche”.
Pierluigi Pasotto di CNC ha ribadito che “s’è trattato di una scelta politica, per provare a fare fuori nel 2016 il Gal Oglio Po come voleva la Lega, ma vi è andata male, tanto è vero che il Gal Oglio Po il suo ricorso l’aveva poi vinto”. “Avremmo apprezzato – ha aggiunto il consigliere – che si parlasse del Gal Terre del Po 2.0, dei suoi progetti e dell’adesione del nostro comune in una riunione pubblica”.
Pasotto ha anche chiesto se l’adesione contemporanea a due Gal (il Terre del Po e il Terre del Po 2.0, passaggio di sovrapposizione necessario per qualche mese in attesa della chiusura del primo, con la rendicontazione che arriverà nel 2024) non vada contro la legge Madia, rassicurato in questo da Bongiovanni, trattandosi di una situazione comune anche a molti altri dei 16 Gruppi di Azione Locale attivi in Lombardia. Il punto è passato coi voti favorevoli della sola maggioranza.
Giovanni Gardani