Cronaca

Come un papà o un mago: il vescovo
Napolioni a sorpresa nel casalasco

In estrema semplicità, come il più umile dei credenti, lo ha fatto senza far rumore. Allargando le braccia, mettendosi in ascolto e quelle stesse braccia tese, rivolgendole al cielo. Come un papà. O un mago che dal cilindro ha tirato fuori la più bella delle sorprese: colori, sorrisi e bene da dare. E da ricevere...

Ha voluto fare quel che fa un papà con i suoi figli, quando ha un piccolo tempo da dedicare loro e va ad ascoltarli. O ancor meglio quel che fa il mago, quando poi dal cilindro sul tavolo saltano fuori i colori di un mazzo di fiori e s’accende il sorriso. E ci si perdoni il paragone ardito ma – conoscendo i ragazzi di Casa Giardino – per loro ogni sorpresa in positivo è una piccola (grande) meraviglia. Così come lo è stato nel tardo pomeriggio di ieri l’arrivo del vescovo di Cremona Antonio Napolioni.

Non aveva avvertito nessuno, neppure in comunità, ed era al di fuori di ogni ufficialità. Quando ha suonato al campanello ha davvero sorpreso tutti: “Mi sono venuti ad avvertire che c’era il vescovo ala porta – ci racconta suor Maria Buongiorno, responsabile della comunità in strada Salde a Casalmaggiore – ed ho pensato ad uno scherzo. Poi invece era lui. Lo ha già fatto, quando ha un po’ di tempo libero, di venire a trovarci ma questa volta c’era un motivo in più…”.

E’ sempre suor Maria che ci racconta che il vescovo ha spiegato che era lì per vedere e farsi raccontare dai ragazzi del recente viaggio a Roma, del saluto del Papa proprio a loro durante l’Angelus e delle altre esperienze romane. E i ragazzi non si sono naturalmente tirati indietro. Un racconto come sempre il loro ricco di entusiasmo per la mezz’ora in cui Antonio Napolioni si è trattenuto in comunità: il treno veloce, e Roma, e piazza San Pietro, e la preghiera.

Il vescovo di Cremona peraltro ha avuto un ruolo importante in questo viaggio. Ha contribuito a realizzare il loro sogno anche facendosi volentieri da intermediario con la Curia Romana e il Vaticano proprio per quel saluto che ha stupito i ragazzi.

“Abbiamo la grande fortuna – ci ha detto suor Maria – di avere un vescovo che ha sempre pensieri come questo, quando può. Come un papà per i suoi figli. E’ venuto in uno dei pochi spazi di riposo che avrebbe tra le tante cose che fa. I figliuoli erano contentissimi. Sono sempre felici quando qualcuno li viene a trovare e regalano sempre qualcosa”.

Serenità, pace, e lezioni di vita… “Si viene qui per qualcosa e si va via sempre con qualcosa in più. Sono loro e sempre, i figliuoli, a darci una lezione, ad insegnarci qualcosa…”.

Lezioni di vita: ne abbiamo apprese tante a Casa Giardino, tante da tutti e da ogni singolo ragazzo. Abbiamo avuto da sempre il fortissimo abbraccio di tutti e la sensazione di essere in un posto in cui la vita è talmente forte che in quello spazio l’energia positiva ti entra dentro, comunque vada il viaggio…

Non è stata peraltro, quella di Casa Giardino, l’unica sorpresa fatta dal vescovo al Casalasco. Antonio Napolioni infatti si è presentato a Vicomoscano dove è andato a trovare don Anton Jicmon e i suoi parrocchiani concelebrando la messa nella frazione di Casalmaggiore.

In estrema semplicità, come il più umile dei credenti, lo ha fatto senza far rumore. Allargando le braccia, mettendosi in ascolto e quelle stesse braccia tese, rivolgendole al cielo. Come un papà. O un mago che dal cilindro ha tirato fuori la più bella delle sorprese: colori, sorrisi e bene da dare. E da ricevere…

Na.Co.

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