Cultura

Le chiese perdute di Lucia
Mainoldi, redattrice a 100 anni

“Abbiamo pensato - ha spiegato Giuseppe Boles, cui si deve l’idea e che ha presentato in Auditorium Santa Croce, lo scorso 2 novembre il volume “Alla ricerca delle chiese perdute” - di sostituire il giornale della Pro Loco “Casalmaggiore” con una pubblicazione che potrebbe divenire semestrale".

Redattrice di un volume a 100 anni. Lucia Mainoldi Capelli ha avuto il piacere di inaugurare una nuova idea lanciata dalla Pro Loco di Casalmaggiore, di fatto sullo spunto e sull’onda di quanto già accaduto per l’ente di promozione turistica locale negli anni scorsi.

“Abbiamo pensato – ha spiegato Giuseppe Boles, cui si deve l’idea e che ha presentato in Auditorium Santa Croce, lo scorso 2 novembre, il volume “Alla ricerca delle chiese perdute” – di sostituire il giornale della Pro Loco “Casalmaggiore”, che non riusciamo a reggere per mancanza di manovalanza, per così dire, con una pubblicazione che potrebbe divenire semestrale e che, di volta in volta, studierà la storia di Casalmaggiore da una prospettiva diversa. Siamo partiti con l’opera di Mainoldi, recuperando, grazie anche alla collaborazione del figlio Renzo, che ringrazio, gli articoli scritti da Lucia per “Casalmaggiore” e per il giornalino della parrocchia “Ritrovarci” nel corso degli anni. Ma potremo sondare il terreno su mille altre particolarità della nostra città”.

“Lo spunto – ha spiegato Boles – ci è stato dato da un recente volume pubblicato da Franco Manfredi e Adelaide Donzelli, che hanno studiato i volti nascosti della città, ossia ritratti presenti negli angoli di Casalmaggiore. Lo stile del volume è lo stesso: ringrazio anche Marco Visioli che ha curato la grafica e la Pro Loco per avere raccolto l’idea”.

La serata di giovedì è particolarmente riuscita. “L’Auditorium Santa Croce – spiega Boles – era gremito e le domande del pubblico hanno rivelato un grande interesse. Questo dimostra che la storia locale può reggere tranquillamente una bella serata culturale, senza bisogno di andare a scomodare grandi città. Aggiungo un dato che ci ha fatto tanto piacere: abbiamo venduto praticamente tutte le copie preparate. Ne restano ancora poche alla libreria Il Seme”.

Giovanni Gardani (foto Alessandro Osti)

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