Cronaca

Giuseppe Guarino, neo papà: "Noi
a Parma, ma lotto per PN Oglio Po"

"Nonostante questo penso che non si debba più mollare, il diritto alla salute non è di destra o di sinistra al di sopra di ogni cosa. Per cui, almeno io e almeno noi, continueremo ad andare avanti in questa battaglia"

Ridare la buona sanità a questo territorio, l’Oglio Po, che nel corso degli anni ha perso o ridimensionato servizi non può non passare dalla riapertura, ad Oglio Po, del Punto Nascite. Ne è convinto anche Giuseppe Guarino, la cui moglie ha partorito da pochissimo e lo ha dovuto fare a Parma. Un appello il suo, insieme ad una critica: lui viadanese di residenza, di Viadanesi in piazza a Casalmaggiore a manifestare per l’Oglio Po non ne ha visti tantisimi, così come avrebbero dovuto essere, considerando che il territorio è uno, ed uno soltanto.

La scorsa settimana – ci racconta – mi trovavo alla manifestazione per riaccendere le luci sull’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore avendo aderito al coordinamento cittadini e cittadine per l’Oglio Po. A rappresentare questa comunanza di obiettivi con i volontari la mia associazione ARCES che presiedo. Ma rappresentavo anche me stesso, nel pensare che di lì a poco mia moglie incinta quasi a fine termine, come tante altre povere avventuriere, avrebbero dovuto affrontare il parto. Che da Viadana e dai paesi limitrofi avrebbero potuto essere costrette a partorire di corsa o in macchina per arrivare in un primo Ospedale distante da 35 a 40 Km.

Ora da ieri sabato mi trovo in Ospedale di Parma con mia moglie che ha partorito la splendida Mariasole e fortunatamente è andato tutto bene, anche se c’è stata una improvvisa complicanza risolta dagli angeli di ginecologia, ostetrica, anestesia e chirurgia di Parma, un gruppo compatto e competente. Un grandissimo ringraziamento va anche ai volontari della Croce Rossa di Sorbolo e ai medici del 118 di Parma che hanno effettuato un rendez-vois al volo dalla macchina all’ambulanza scortata da automedica.

Io soccorritore di vecchia data ne ho vissute tante so quanto valgono i minuti e chilometri interminabili, dover correre in macchina con traffico delle 18.30 anche essendo sabato, ti senti inerme. Le cose non le pensiamo finché tanto non capitano a noi, vanno come devono andare“.

Giuseppe termina poi il discorso. “Stiamo vivendo e abbiamo vissuto tutte le paure, a causa di due punti nascita vicini ma chiusi per il gioco della politica burocratica che ragiona su numeri ormai irrazionali, Ancora trovi – e fortunatamente – buona sanità pur dovendoti per forza spostare che agisce con professionalità per portare aiuto a chi come noi risiede a Viadana. Alla fine di tutte le mie riflessioni mi chiedo in particolare, di Viadana rispetto ai casalaschi, quanti lo scorso sabato erano assenti alla manifestazione per fare riaprire il punto nascite e potenziare gli altri reparti? So che in tanti troveranno giustificazioni anche in questo caso. Nonostante questo penso che non si debba più mollare, il diritto alla salute non è di destra o di sinistra al di sopra di ogni cosa. Per cui, almeno io e almeno noi, continueremo ad andare avanti in questa battaglia“.

Na.Co.

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