Cronaca

Israele tra ritorsioni e vendetta:
"Qui giorni di nervosa attesa"

Intanto la cronaca s’aggiorna col tremendo attacco ad un ospedale a Gaza. Il dato che fa più riflettere è che ogni opzione può essere ritenuta credibile, secondo Mantovani, e che difficilmente la verità salterà fuori. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Due settimane dopo l’attacco di Hamas, in Israele la situazione resta calda. Una tranquillità relativa e un’attesa nervosa, come spiega Mauro Mantovani, di Sabbioneta, da sette anni di stanza a Yehub, non lontano da Tel Aviv. Sembra essere il popolo a spingere il governo israeliano a una reazione dura. “E’ come se si cercasse una risposta: Hamas è entrata senza grossi problemi, ora gli israeliani si aspettano una replica, un segnale forte”.

Intanto la cronaca s’aggiorna col tremendo attacco ad un ospedale a Gaza. Il dato che fa più riflettere è che ogni opzione può essere ritenuta credibile, secondo Mantovani, e che difficilmente la verità salterà fuori. “In questo maledetto Medio Oriente tutto può essere vero: un attacco di Israele voluto o per errore, un errore di Hamas nelle coordinate di un razzo, oppure una folle scelta di Hamas per fare ricadere la colpa su Israele. Purtroppo è tutto terribilmente plausibile”.

C’è poi un dato numerico legato all’azienda farmaceutica per la quale lavora la moglie di Mauro. “Siamo passati da 8-1000 pacchi di medicinali al giorno a 2-3000 pacchi al giorno, perché c’è effettivamente più bisogno e perché molti hanno paura ad uscire e dunque preferiscono ordinare on line”.

Quanto all’attentato di Bruxelles, Mantovani non è stupito. “Anche in Egitto un poliziotto ha sparato ad alcuni cittadini israeliani: purtroppo quanto accaduto sta creando una escalation pericolosa. Forse l’attesa di Israele per una risposta si lega pure a questo timore”.

G.G.

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