Cronaca

Raddoppio ferroviario, un buon
esempio: cronoprogramma rispettato

A dicembre le prime ruspe daranno il via ad un’opera che il comprensorio Oglio Po - e non solo - attendono da tempo: il raddoppio della Mantova-Cremona-Milano, nel primo tratto tra Mantova e Piadena Drizzona. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Tutto confermato: e in tempi in cui i prezzi lievitano, l’edilizia ha qualche problema e soprattutto politica e burocrazia spesso sembrano guardare in cagnesco il mondo dell’impresa e delle grandi opere, già questa è una notizia. A dicembre le prime ruspe daranno il via ad un’opera che il comprensorio Oglio Po – e non solo – attendono da tempo: il raddoppio della Mantova-Cremona-Milano, nel primo tratto tra Mantova e Piadena Drizzona, con i treni che saranno fermati come noto da Mantova a Bozzolo, sostituiti dai bus per l’esigua distanza del sedime del secondo binario da quello esistente, e poi riprenderanno a circolare proprio da Bozzolo, dove invece la distanza tra i binari sarà superiore.

Merito del grande lavoro del commissario straordinario Chiara De Gregorio, che non solo non ha perso tempo ma, lodata dalle parti in maniera unanime, ha fatto quello che dovrebbe fare un commissario straordinario: ha agito per accelerare sui tempi, ha ascoltato le esigenze, ha cercato la quadra. L’ha trovata in quasi tutti i casi, con quello emblematico che riguarda la risoluzione del sottopasso di Bozzolo che andrà ad eliminare i famigerati passaggi a livello. Mentre a Piadena Drizzona la questione dei garage troppo vicini al cantiere e dunque da abbattere è ancora in gioco e in via di risoluzione: ma pure qui c’è ottimismo per accontentare le parti, mettendo in campo anche la ditta Pizzarotti, che dovrà poi concretizzare il progetto definitivo.

Da Mantova, città che darà il via al cantiere, la grande soddisfazione arriva proprio dalla politica, per i tempi rispettati: è servita pazienza, si pensi che il finanziamento del raddoppio era stato ottenuto nel 2016 dall’allora Governo Renzi. Sono passati sette anni, ma va detto che la scadenza di dicembre 2023 per fare partire il cantiere, anche per poter terminare entro il 2026 e non perdere dunque la tranche di fondi del PNRR, è stata rispettata.

In qualche caso correndo, è vero, perché soltanto a inizio 2023 era lecito essere scettici, considerando qualche ritardo nei vari passaggi. Ritardi ora recuperati, per un’opera troppo importante, che promette di eliminare ritardi (il fatto che la Mantova-Cremona-Milano sia a binario unico dall’Unità d’Italia in avanti spiega molto dei problemi che oggi si vivono quasi quotidianamente) e pure oltre 30 passaggi a livello lungo la tratta, migliorando così anche la viabilità stradale negli incroci tra gomma e ferro.

G.G.

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