Cronaca

Calvatone, ecco il paradosso:
ponte c'è, avvallo non ancora

Ad oggi non vi sarebbe ancora l’avvallo della Sovrintendenza e soprattutto dei Beni Ambientali. Va ricordato che il ponte di Calvatone-Acquanegra è un ponte storico, che ha più di 100 anni e risale al 1909, tuttavia le esigenze della storia qui vanno decisamente a cozzare con quelle della viabilità ma anche con quelle economico-commerciali. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

Non sembra esserci pace, ancora, per il ponte di Calvatone-Acquanegra sul Chiese. Nonostante, dopo diversi anni (anzi ormai due decenni), finalmente questa volta tutti i tasselli fossero andati al loro posto: da un lato il co-finanziamento congiunto da parte delle province di Cremona e di Mantova, che mai era stato trovato in passato, con un balletto e uno scarico di responsabilità che aveva sempre rimandato il momento giusto; dall’altro la decisione, in attesa di tempi economicamente migliori, di creare un ponte provvisorio militare, o ponte Bailey, che possa avere costi inferiori rispetto ad una struttura in ferro o in cemento definitiva e che soprattutto possa essere montata in tempi molto rapidi.

Dunque, che cosa non sta funzionando? Come Giuseppe Torchio – sindaco di Bozzolo e interessato alla sorte di quel ponte, dato che l’infrastruttura collega, tra le altre cose, anche il sistema sanitario che crea un polo tra Bozzolo e Asola – ha avuto modo di spiegare, ad oggi non vi sarebbe ancora l’avvallo della Sovrintendenza e soprattutto dei Beni Ambientali. Va ricordato che il ponte di Calvatone-Acquanegra è un ponte storico, che ha più di 100 anni e risale al 1909, tuttavia le esigenze della storia qui vanno decisamente a cozzare con quelle della viabilità, ma anche con quelle economico-commerciali delle tante attività che, sulle due sponde dell’Oglio, hanno indubbiamente perso la cosiddetta clientela di passaggio.

Così, da un lato ci si trova con il Genio della Caserma Col di Lana che, proprio a Cremona, sta costruendo il ponte Bailey; dall’altro con l’avvallo che ancora manca e dunque blocca un po’ tutto. Burocrazia all’italiana, verrebbe da dire: peraltro la Sovrintendenza è stata abbastanza celere per risolvere altre due questioni proprio a Bozzolo, ossia il discorso delle mura e del loro recupero e soprattutto quello legato al raddoppio ferroviario. La speranza è che la stessa celerità possa essere messa ora in campo per il ponte.

Perché mentre il raddoppio era un’opera attesa e dunque anche i tempi lunghi non sono stati calati dall’alto, ecco che sul ponte si innesta una situazione di emergenza. La volontà è di arrivare ad una soluzione in tempi, per così dire, europei, cercando cioè di avere un ponte funzionale e di non perdere al contempo fondi che potrebbero risultare molto utili da intercettare per l’eventuale nuovo ponte.

G.G. (video Alessandro Osti)

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