Cronaca

Una foto del 2010: Aldo, Beppe,
Marzio amici partiti per sempre

È così che si ricordano gli amici, col vissuto che resta, con la memoria dell’affetto, della solidarietà, degli ideali, delle lotte, del pane, salame e lambrusco e della complicità, ingredienti buoni e genuini che legano indissolubilmente, oggi come allora, il Gruppo. Con una fotografia, che ferma un momento eterno, gli amici abbracciano Aldo, Beppe e Marzio

Nella Foto: Giancarla Zuelli, Aldo Sarzi Braga e la moglie Patrizia, Maria Lipreri, Franco Pirovano, Giovanni Anversa, Remo Barbieri, Gianmaria Anversa, Giuseppe Rivieri, Marzio Moreschi Pogliano Annarosa, Tiziano Schiroli. Questa è solo una parte del gruppo

L’Amicizia non si perde, è spirito che non si cancella, che resta come un tesoro prezioso, che sedimenta nell’intimo e consola, che vive nei ricordi e nelle emozioni. È così che si celebra un Amico, senza retorica, con l’allegria e la gioia che quei ricordi raccontano.

Gli amici di sempre, quelli de “il Gruppo” ricordano Aldo, compagno di viaggio caro e sincero, amico indimenticabile. Lo fanno con una foto che per loro dice tanto, o forse tutto. “Traggo spunto da questa foto – sono le parole di Tiziano Schiroli – per ricordare Aldo Sarzi Braga; eravamo all’Auditorium in occasione della presentazione, tenuta da Giovanni Anversa, di un libro di Valter Veltroni, credo fosse il 2010. Una foto che unisce malinconia e gioia per ciò che siamo, che siamo stati e che abbiamo vissuto insieme. Le sedie vuote, in quelle stanze di via Romani che mai scorderemo, sono tre perché oltre ad Aldo ci hanno lasciato anche Marzio e Beppe. Ma il cuore non è vuoto è ancora colmo di ricordi, di affetto e di amicizia vera e, nonostante qualcuno sia partito prima, non ci ha lasciati, ci ha solo preceduti”.

Nei primi anni Settanta, un gruppo di amici, pieni di sogni e di energia, aveva affittato un paio di stanze in via Romani in un vecchio stabile semiabbandonato.

Erano studenti e operai e a quei tempi, avere due stanze a disposizione, seppur fatiscenti, dove trovarsi a parlare “dell’amore e di altri demoni” come direbbe Gabo, era un lusso non da poco. Si diedero il nome di “Gruppo”, si interessavano di politica (erano gli anni della nascita del PDUP), di problemi e questioni sociali sia a livello nazionale che locale. Si preoccupavano di coinvolgere e sensibilizzare il maggior numero di giovani possibile ai problemi che allora gravavano sulla società, cercando di rendere i cittadini informati e partecipi. C’erano risposte diverse rispetto ad oggi, c’era più interesse e partecipazione tant’è che “Il Gruppo” raggiunse una cinquantina di adesioni.

Tra le attività non mancavano le merende, i pranzi e le gite fuori porta, la condivisione di momenti magici che mai se andranno. C’era la voglia di stare insieme e di vivere l’amicizia come qualcosa di unico e prezioso, c’era la volontà di nutrirla e proteggerla.

È così che si ricordano gli amici, col vissuto che resta, con la memoria dell’affetto, della solidarietà, degli ideali, delle lotte, del pane, salame e lambrusco e della complicità, ingredienti buoni e genuini che legano indissolubilmente, oggi come allora, il Gruppo. Con una fotografia, che ferma un momento eterno, gli amici abbracciano Aldo, Beppe e Marzio.

Giovanna Anversa

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