Cronaca

Inquinamento e patologie in età
pediatrica, presentato lo studio

A corollario dell’indagine sono emersi due elementi rilevanti: nell’area oggetto dello studio si respira aria più pulita rispetto al 2010, infatti, le concentrazioni medie nel 2019 erano diminuite per tutti e tre gli inquinanti presi in esame, nello specifico del 24% per il PM 2.5, del 20% per il PM10 e del 30% per l’NO2; inoltre, la differenza tra i bambini più esposti e quelli meno esposti rispetto all’effetto dell’inquinamento si è ridotta

Mercoledì 11 ottobre, al Teatro Monteverdi di Cremona, sono stati presentati i risultati del secondo filone dell’Indagine Epidemiologica Cremonese relativo allo studio “Associazione tra inquinamento atmosferico e patologie respiratorie nella popolazione pediatrica del distretto di Cremona”.

Dopo i saluti introduttivi del Direttore Generale di ATS della Val Padana, Salvatore Mannino e alla presenza dei Sindaci dei Comuni che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa con ATS (Cremona, Bonemerse, Gerre de’ Caprioli, Stagno Lombardo, Spinadesco e Sesto ed Uniti), il Direttore dell’Osservatorio Epidemiologico di ATS, Marco Villa, ha descritto i risultati dello studio, che aveva l’obiettivo di approfondire la relazione tra l’inquinamento atmosferico e le principali patologie respiratorie pediatriche nella popolazione del distretto di Cremona, nel periodo tra il 2010 e il 2019. Nello specifico, è stato indagato il rapporto tra esposizione a PM2.5, PM10 e NO2 ed esiti sanitari quali ricoveri ospedalieri, accessi al pronto soccorso e consumo di farmaci per patologie respiratorie.

Negli anni presi in esame, sono stati osservati mediamente 8,4 ricoveri e 30,7 accessi al Pronto Soccorso per malattie dell’apparato respiratorio ogni 1.000 soggetti in età pediatrica; tra tutti i bambini presi in esame, il 4,7% ha assunto farmaci per l’ostruzione delle vie aeree.

Lo studio ha evidenziato una correlazione tra inquinamento e patologia asmatica; tale associazione è stata osservata sia nell’analisi dei ricoveri ospedalieri per questa patologia (13 dei 14 ricoveri sono stati osservati infatti tra i bambini esposti a una concentrazione di PM2.5 superiore a 30 μg/m3), sia nell’esame delle prescrizioni di farmaci, con un numero di dosi assunte dai bambini esposti a una concentrazione di PM2.5 superiore a 30 μg/m3 più che triplo rispetto ai bambini esposti a concentrazioni inferiori. I valori di concentrazione di polveri sottili per i quali il rischio di patologia asmatica appare più elevato fanno riferimento ai primi anni di osservazione (2010-2013), caratterizzati da livelli più elevati di inquinamento rispetto ad oggi.

A corollario dell’indagine sono emersi due elementi rilevanti: nell’area oggetto dello studio si respira aria più pulita rispetto al 2010, infatti, le concentrazioni medie nel 2019 erano diminuite per tutti e tre gli inquinanti presi in esame, nello specifico del 24% per il PM 2.5, del 20% per il PM10 e del 30% per l’NO2; inoltre, la differenza tra i bambini più esposti e quelli meno esposti rispetto all’effetto dell’inquinamento si è ridotta.

Le analisi condotte non hanno fornito indicazioni rispetto ad una possibile associazione tra inquinanti e ricoveri o accessi al Pronto Soccorso per altre patologie respiratorie, e ciò può essere dovuto alla diversa eziologia e alla bassa specificità di tali esiti sanitari.

È stata condotta anche un’analisi per verificare possibili differenze legate al comune di residenza, mettendo a confronto i bambini del Comune di Cremona, dei Comuni limitrofi caratterizzati da insediamenti industriali e del resto del Distretto; non sono emerse differenze di rilievo, sia in termini di prevalenza di patologia, sia in termini di associazione tra inquinante e patologie respiratorie.

È significativo rilevare che le risultanze forniscono anche prove a sostegno di tutte quelle politiche basate su nuove strategie di prevenzione ed intervento volte a migliorare la qualità dell’aria e salvaguardare la salute pubblica.

Lo studio condotto è in continuità con il lavoro già pubblicato e presentato lo scorso anno, relativo alla “Valutazione d’impatto sanitario mediante calcolo dei decessi attribuibili alle polveri sottili nel distretto di Cremona”; anche per il secondo filone di studio, l’ATS della Val Padana si è avvalsa del prezioso contributo del Comitato Scientifico che la Direzione Generale ha istituito ad hoc a supporto dell’attività di ricerca dell’Agenzia in epidemiologia ambientale. Il report completo è consultabile sul sito di ATS della Val Padana al seguente LINK.

redazione@oglioponews.it

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...