Cronaca

Stefano Panizza, dal 15 ottobre
in libreria La Trama Occulta

Un viaggio curioso e a volte temerario che, pagina dopo pagina, condurrà il lettore ad un finale sorprendente

Quelle del Grande fiume, come si è già scritto più volte, tra le altre cose sono terre di scrittori e poeti, pittori e scultori, anacoreti e grandi lavoratori. Tra gli scrittori spicca anche Stefano Panizza, nato a Zibello, residente oggi a Salsomaggiore Terme ma, come è ovvio e naturale che sia, sempre legato alla sue origini, a quelle radici che affondano direttamente nelle languide terre del Po.

Da sempre Panizza è studioso del mistero, della scienza e della storia. Ha relazionato in convegni nazionali, in programmi radiofonici e televisivi e le sue ricerche sono apparse. oltre che su vari siti Internet, in diverse riviste specializzate.

L’affascinante campo del mistero lo ha sempre studiato, approfondito e toccato direttamente sul campo andando così alla scoperta di storie spesso sconosciute ai più, ma ricche di fascino, di enigmi, di curiosità. Ha dato vita a diverse pubblicazioni legate ai misteri emiliani e, dal 15 ottobre sarà inoltre disponibile, in tutte le librerie italiane La trama occulta – L’oscuro filo che lega dèmoni, fantasmi e alieni, l’ultimo suo corposo libro.

Un volume in cui lo studioso e scrittore originario di Zibello affronta l’argomento mistero da un punto di vista più generale. E lo fa cercando di rispondere a due domande fondamentali. Esiste un filo conduttore che unisce le più importanti materie del settore e, cioè, la demonologia, l’ufologia e lo spiritismo? E se questo legame esiste, che cosa potrebbe sottintendere?

Domande impegnative, indubbiamente, alle quali l’autore cerca di rispondere con un approccio alternativo e interdisciplinare, dove la conoscenza pare cristallizzata nel tempo. Allo scopo, dopo una fase introduttiva snella e curiosa, largo spazio viene lasciato ad un reciproco confronto fra le grandi tematiche misteriose, mostrando aspetti sorprendenti anche per gli “addetti ai lavori”.

Ma dove ogni ipotesi, figlie di stringenti ragionamenti e di evidenze testimoniali e documentali, viene avanzata con la consueta prudenza che contraddistingue l’autore. Per questo, l’uso del condizionale è sempre presente (e dove non lo è, risulta sottinteso), a maggior ragione quando, come sottolinea il ricercatore, non vi sono certezze su argomenti così pieni di chiaroscurie visto che risulta complicato distinguere il vero dal verosimile.

In ogni caso, un viaggio curioso e a volte temerario che, pagina dopo pagina, condurrà il lettore ad un finale sorprendente.

Eremita del Po, Paolo Panni

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