In un report della FAO il ruolo
delle proteine animali nella dieta
Le valutazioni si trovano nel documento intitolato “Contributo degli alimenti di origine animale terrestre alle diete sane per migliorare la nutrizione e i risultati sanitari – Una panoramica delle prove e delle politiche sullo stato delle conoscenze e sulle lacune”
Un articolato documento della FAO focalizza, se ancora ce ne fosse bisogno (ma pare proprio di si), il ruolo delle proteine animali in una dieta equilibrata. L’attenzione vi viene posta da Ivano De Noni, sulle pagine della rivista “Il Latte” che ne suggerisce la lettura approfondita a chi crede che sia possibile fare totalmente a meno degli alimenti di origine animale.
Il documento si chiama “Contributo degli alimenti di origine animale terrestre alle diete sane per migliorare la nutrizione e i risultati sanitari – Una panoramica delle prove e delle politiche sullo stato delle conoscenze e sulle lacune”. E’ una valutazione completa ed è composta da quattro documenti di cui il primo ha una visione olistica del contributo degli alimenti di origine animale terrestre alle diete sane per migliorare la nutrizione e i risultati sanitari nel corso della vita delle persone.
Il Comitato per l’Agricoltura della FAO riporta una valutazione globale completa, basata sulla scienza e sull’evidenza, del contributo del bestiame alla sicurezza alimentare, ai sistemi alimentari sostenibili, alla nutrizione e alle diete sane, considerando anche la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Diversi alimenti derivati dai sistemi di produzione animale, compresi i sistemi di pascolo e pastorizia, e dalla caccia di animali selvatici, forniscono proteine di alta qualità, importanti acidi grassi e varie vitamine e minerali, contribuendo a diete sane per una migliore nutrizione e salute.
Le specie di bestiame sono adattate a un’ampia gamma di ambienti, comprese le aree inadatte alla produzione agricola. A livello globale, più di un miliardo di persone dipendono dalle catene del valore dell’allevamento per il proprio sostentamento. Gli allevatori e i pastori su piccola scala costituiscono una grande percentuale dei produttori di bestiame. Una produzione zootecnica ben integrata aumenta la resilienza dei sistemi agricoli su piccola scala. Il bestiame fornisce anche altri importanti servizi ecosistemici nella gestione del paesaggio, fornisce energia e aiuta a migliorare la fertilità del suolo. Gli ecosistemi dei pascoli o delle praterie occupano circa il 40% della superficie terrestre del mondo. Gli allevatori di bestiame allevano animali al pascolo per trasformare la vegetazione dei prati in cibo.
Particolarmente interessante il confronto fatto a livello scientifico tra il ruolo delle proteine vegetali e quelle animali da cui emerge la insostituibilità di queste ultime, ma è fondamentale il ricorso ad una loro integrazione. Il documento della Fao ribadisce come anche oggi il fondamentale ruolo in una sana e corretta alimentazione delle proteine animali di origine terrestre non può essere disconosciuto. Oltre 500 documenti scientifici considerati nel report FAO appena pubblicato, sottolineano il contributo di carne, uova e latte alla sicurezza alimentare e rimarcano il loro positivo effetto su nutrizione e salute di molta parte della popolazione mondiale. La maggior parte di queste evidenze proviene da studi che riguardano il consumo di latte e derivati, in tutte le fasi della vita. In particolare, l’assunzione di latte e derivati durante la gravidanza incrementa il peso del neonato, nei bambini e adolescenti aumenta la statura riducendo il rischio di sovrappeso e obesità. Negli adulti, infine, diminuisce il rischio di mortalità in generale.
In sintesi, il documento rileva come questi alimenti contribuiscano, in alcuni casi in modo “vitale”, al raggiungimento degli obiettivi nutrizionali globali 2025 definiti dall’OMS, in linea con i Sustainable Development Goals in Agenda ONU 2030. Tra questi, soprattutto il basso peso alla nascita, e l’iponutrizione e malnutrizione per deficit (o eccesso) di nutrienti nei bambini sotto i cinque anni. Per questi obiettivi, i prodotti animali rappresentano fonti cruciali di nutrienti che non possono essere (facilmente) ottenuti da alimenti di origine vegetale. Anche se esiste la necessità di ridurre la loro assunzione in alcuni contesti e di aumentarla in altri. Di certo, gli alimenti di origine vegetale non sono la soluzione a tutto e per tutti.
Vi è poi il tema della sostenibilità sul quale la Fao sostiene che: “Se si vuole che i sistemi agroalimentari diventino più sostenibili, è necessario risolvere le sfide legate all’elevato utilizzo delle risorse e all’inquinamento, alla concorrenza tra alimenti e mangimi, alle emissioni di gas serra, alla resistenza antimicrobica e al benessere degli animali, nonché alle malattie zoonotiche e di origine alimentare, all’accessibilità e alla convenienza economica”.